Samuel Gratacap

Bilateral

 

Bilateral evoca il passaggio degli esuli attraverso l’Italia meridionale e le Alpi, mostrandolo o lasciandolo intuire, alla ricerca delle tracce. È anche un lavoro fotografico sul paesaggio, da entrambi i lati del confine, da un mondo all’altro.

 

In un clima sociale di diffidenza nei confronti dei media e più in particolare delle immagini, l’artista ha cercato di fotografare e ascoltare le persone, soprattutto quelle che attraversano o cercano di attraversare i confini. Ma la sfida di questo nuovo lavoro è anche rappresentare coloro che lottano per rendere il mondo meno violento, mobilitandosi nei luoghi in cui vivono come modo per riparare alla violenza: dove l’esilio incontra l’accoglienza.

 

Invisibili per la maggior parte del tempo e tuttavia padroni della loro stessa immagine, anche i responsabili delle decisioni devono essere mostrati. Sono ritratti altrove e in modo differente, in stanze segrete o in convegni internazionali sui grandi media. Essi sono intercambiabili, non hanno volto ma hanno responsabilità. Votano le leggi sull’immigrazione in ambito europeo e possono firmare accordi con paesi terzi al di fuori dell’Europa per esternalizzare la gestione dell’immigrazione e tenere lontani gli indesiderati.
Dietro alla soddisfazione delle loro pose e dei loro sguardi, incoraggiano la violenza e la discriminazione.

 

Ascolta le parole dell’artista

Samuel Gratacap, fotografo che lavora sia nel campo delle arti visive che del fotogiornalismo, è interessato ai fenomeni migratori e ai luoghi di transito generati dai conflitti contemporanei. I suoi progetti sono il risultato di lunghi periodi di immersione per comprendere la complessità e restituire ciò che, al di là dei numeri, dei flussi, delle mappe, dei dati geopolitici e dei mezzi di informazione, costituisce il cuore di percorsi ed esperienze personali.

Christophe Gallois

Vincitore di una borsa di studio al CNAP (fondo per la fotografia documentaria contemporanea) nel 2012 e del premio Le Bal-ADAGP de la jeune création nel 2013.

 

Realizza la prima mostra monografica, La Chance, al CRAC Languedoc-Roussillon di Sète nel 2014. Il suo progetto durato due anni in Tunisia nel campo profughi di Choucha (2012-2014), è stato il tema di una mostra personale al Bal di Parigi nel 2015, e di una pubblicazione presso le edizioni Filigranes. Nello stesso anno, ha ricevuto la menzione speciale della giuria agli incontri Plat(t)forme del Fotomuseum di Winterthur, una borsa di lavoro della FNAGP (Fondazione nazionale per le arti grafiche e plastiche) e il fondo di dotazione Agnès b. per il progetto Les Naufragé(e)s (Libia), in mostra all’Istitut du Monde Arabe, nell’ambito della Biennale dei fotografi del mondo arabo contemporaneo.

 

Nel 2017 ha vinto il “Prix Arendt du Mois européen de la photographie”, in seguito alla sua mostra personale al MUDAM.
Nello stesso anno ha esposto Fifty Fifty, nell’ambito dei Rencontres d’Arles e Fotografia Europea, una mostra su una Libia dilaniata, tra guerra e sorte dei migranti.

 

Nel 2019 ha vinto il programma Résidence Sur Mesure (Istituto francese) e l’assegnazione della fotografia Flux indetta dal CNAP (Ministero della cultura francese) per il progetto Bilateral fra Francia e Italia.

 

Negli anni 2019-2020 ha risieduto presso Villa Medici a Roma.

 

Nel 2020 ha diretto il suo primo film documentario-fiction Un Tipo Strano (45 min, Les films du détroit).

30/04 DOMENICA

H 12

Chiostri di San Pietro | Laboratorio Aperto

INCONTRA L’ARTISTA

GEOFFROY MATHIEU
SAMUEL GRATACAP
Modera LUCE LEBART

Sede

Chiostri di San Pietro
via Emilia Sa Pietro, 44/c
Reggio Emilia

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Orari

28 aprile 2023 - 11 giugno 2023
giornate inaugurali
28 aprile › 19-23
29 aprile › 10-23
30 aprile › 10-23
1 maggio › 10-20


dal 3 maggio all'11 giugno
mercoledì, giovedì › 10-13/15-19
venerdì, sabato, domenica e festivi › 10-20

Categoria
Chiostri di San Pietro