Whitemary, al secolo Biancamaria Scoccia, è abruzzese d’origine ma romana d’adozione. È partita dal jazz passando per la canzone italiana, arrivando infine alla techno tra campionatori e sintetizzatori analogici. Fa parte di Poche, il collettivo tutto al femminile fondato da Elasi e Plastica, uno spazio aperto e libero per fare incontrare ed emergere le molte artiste e producer che popolano il panorama elettronico italiano.
Indian Wells, nome d’arte di Pietro Iannuzzi, è originario dell’Italia meridionale. Il lavoro di Wells trae ispirazione in gran parte dal suo background culturale, facendo riferimento a elementi di isolamento geografico, sociale e politico, che si manifestano in una gamma di musica elettronica tecnicamente composta, concettualmente guidata ed emotiva.
Non capita spesso che la versatilità d’avanguardia lavori all’unisono con la dinamica emotiva: questa è la pratica intricata di Alessandro Cortini, una presenza singolare nella musica elettronica contemporanea.
Nato in Italia e ora residente a Berlino, Cortini ha raggiunto la notorietà quando è entrato a far parte del gruppo industrial rock Nine Inch Nails. Principalmente scrivendo e arrangiando elettronica per la band, più recentemente è tornato allo strumento che ha catturato la sua attenzione in gioventù, la chitarra.
SPIME.IM è un collettivo torinese di media art. Esplora, con progetti transmediali, l’estetica e i linguaggi che si sono affermati con l’avvento del digitale. Usa tecnologia, arte 3D e musica elettronica per creare esperienze audiovisive avvolgenti, che esplorano i confini tra identità, corporeità e percezione.
Earthphonia è un racconto visionario, un viaggio che interpreta la natura estraendo da essa melodie ritmo e orchestrazioni.
Un’esperienza sonora intensa e vibrante, realizzata senza strumenti musicali, attraverso campionamenti e trattamento digitale di rumori e di ambienti sonori naturali: gli uccelli e la biodiversità del Delta del Po, il suono delle radici di una foresta, le api nell’oscurità dell’alveare.
In “Earthphonia” il rapporto uomo-musica si ribalta e quello uomo-natura si avventura nella ricerca di un nuovo equilibrio.
Luce Clandestina è il moniker con il quale Alessia Li Causi, dj e designer con base a Torino, costruisce e diffonde immaginari sonori dal 2018.
In tensione tra atmosfere oniriche e panorami più cupi, i suoi labirintici set riflettono l’interesse verso una dimensione dancefloor più ipnotica e contemplativa, proponendo ritmiche tribali, left-field e sperimentazioni techno.
In caso di maltempo gli spettacoli previsti in piazza Prampolini si spostano al Teatro Cavallerizza
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