You Tourned the Tables On Me
a cura di Silvia Lelli
Un tavolino attraversa per otto anni diversi paesi europei e insieme ad esso un fotografo, Roberto Masotti, che ostinatamente si è proposto di ritrarre, nel loro perenne nomadismo, i protagonisti della musica contemporanea internazionale degli anni ‘70, una scena particolarmente vitale e ricca di sperimentazione.
“È stato trovato e acquistato in un assolato pomeriggio del maggio 1974 presso un campo di zingari alla periferia di Milano, della compravendita di rottami di ferro […] e poi usato incidentalmente la prima volta come attrezzo di scena un ritratto a Juan Hidalgo, artista Fluxus” – così descrive Masotti quello che diventerà molto più di un espediente stilistico.
In questa serie di ritratti il tavolino assume la valenza di un palcoscenico su cui ognuno dei musicisti ha la possibilità di mettere in scena se stesso, in molti casi con il medesimo spirito di sperimentazione che lo caratterizza nella musica. Ma il tavolino è più di questo, è una sorta di simbolo. Come scrive il fratello Franco Masotti nell’introduzione al libro, “la superficie corrosa del tavolino è una carta geografica di “terre incognite” o costellazioni di stelle […] che Roberto scoprì e seppe interpretare”. Non solo testimone, ma lui stesso parte integrante, di una comunità nomadica di artisti tanto visionaria quanto utopica, che faceva dell’improvvisazione il proprio credo e dell’egualitarismo la propria etica.
A un anno dalla scomparsa di Roberto Masotti e in occasione della riedizione del volume (presso l’editore Seipersei) la serie You Tourned the Tables On Me (dove il gioco di parole tra turned e tourned suggerisce una traduzione come “Tu mi hai preso in giro”) viene riproposta a Spazio Gerra nel suo insieme di 115 ritratti dei più noti musicisti contemporanei di tutto il mondo, tra cui John Cage, Philip Glass, Brian Eno, Steve Reich, Michael Nyman, Demetrio Stratos e molti altri, e completata da diversi materiali video e sonori.
Ascolta le parole della curatrice Silvia Lelli