Vasco Ascolini

Vasco Ascolini: un’autobiografia per immagini

 

a cura di Massimo Mussini

coordinamento: Monica Leoni ed Elisabeth Sciarretta

 

“…nella mia mente avevo già trasformato tutto in fotografia. […] Avere attraversato un pezzo di Storia e, in uno scatto, averla fissata oltre il tempo. Questo, ancor oggi, continua a darmi una incredula emozione” 

 

La biblioteca Panizzi ospita una mostra dedicata al fotografo reggiano Vasco Ascolini. L’intento è quello di far conoscere al pubblico la donazione che il fotografo ha fatto alla città: una collezione di circa 500 fotografie a stampa di diversi formati, che, insieme a quelle già catalogate nel patrimonio della Fototeca, tracciano una “biografia per immagini” della vita artistica e lavorativa di Ascolini, che, come sappiamo, ha attraversato con i suoi scatti almeno 40 anni di storia della fotografia, e lavorato in diversi paesi, dall’Italia alla Francia, passando per gli Stati uniti, Austria e Germania.

 

L’autobiografia è considerata un genere letterario con il quale l’autore si racconta allo scopo di raggiungere fini differenziati e che ha una lunghissima storia alle spalle, quasi quanto l’invenzione della scrittura. Vasco Ascolini, qualche anno fa ha voluto affiancare alla sua vasta produzione fotografica una breve autobiografia inedita in cui, più che ricostruire le sue esperienze esistenziali, ci ha parlato dei suoi incontri con critici e studiosi che hanno analizzato il suo lavoro. Una sorta di diario di viaggio in cui ha appuntato i momenti che ha considerato importanti per la sua crescita intellettuale e artistica.

 

Il lavoro che Ascolini testimonia con questa donazione alla sua città, e con quelle precedenti, rivela una continuità evolutiva che consente di seguirne le orme nel tempo e ci segnala i momenti di passaggio con i quali ha progressivamente arricchito il suo linguaggio espressivo. Questa mostra è la narrazione di questo percorso coraggioso, fatto di incontri importanti e di grande determinazione.

Vasco Ascolini (Reggio Emilia, 1937). Dopo un approccio amatoriale alla fotografia, verso il 1965 inizia la frequentazione di Stanislao Farri, suo primo maestro.

Dal 1973 al 1990 è fotografo del Teatro Municipale Valli: le sue fotografie di genere teatrale sono oggi conservate presso molti prestigiosi musei in Europa, America e Giappone.

Ascolini insisterà sulla sua caratteristica “cifra al nero” e sulla poetica del frammento anche quando, dalla seconda metà degli anni ‘80, riceverà numerose commissioni pubbliche per fotografare monumenti, musei e centri storici in Italia e Francia. Proprio l’incarico di fotografare Arles lo farà approdare nel 1991 ai “Rencontres internationales de la photographie”, offrendogli visibilità internazionale e dando inizio ad un legame profondo con la Francia e con i suoi più importanti musei.

La passione per la ricerca non lo abbandona e nel nuovo millennio, grazie anche a interventi off camera in fase di stampa, si adopera “per creare apparenze informi, con il gesto guidato dall’automatismo inconscio, oppure  visioni oniriche di certa pittura surrealista” (M. Mussini). A lui tutt’oggi continuano ad essere dedicate mostre personali e collettive.

30/04 SABATO

H 10.30  Biblioteca Panizzi

INCONTRA L’ARTISTA

VASCO ASCOLINI

con il curatore Massimo Mussini

Sede

Biblioteca Panizzi
Via Luigi Carlo Farini, 3
Reggio Emilia

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Orari

giornate inaugurali
29 aprile › 19-20
30 aprile › 9-20
1 maggio › 10-20

dal 2 maggio al 17 settembre negli orari di apertura della biblioteca

Categoria
Biblioteca Panizzi