Binidittu
Binidittu è un progetto che, attraverso il racconto della storia e dell’eredità culturale di San Benedetto il Moro, prende in esame i rapporti fra la storia del colonialismo e l’identità culturale contemporanea.
Nato da schiavi subsahariani agli inizi del Cinquecento nei dintorni di Messina, e poi vissuto come frate francescano in Sicilia fino alla sua morte (1589), San Benedetto, detto Binidittu, non solo è stato eletto a protettore sia degli afro-discendenti in America Latina sia dei Palermitani, ma è diventato anche icona di riscatto ed emancipazione a livello mondiale. La mostra, attraverso immagini di medio e grande formato, ripercorre le tappe principali della biografia di Binidittu: dall’affrancamento dalla schiavitù alla sua morte, dall’utopia post razzista alla beatificazione.
Realizzata in collaborazione con la galleria Podbielski Contemporary di Milano, la mostra fa parte di una ricerca di lungo periodo realizzata da Lo Calzo sulle tracce e sull’eredità della diaspora africana e della resistenza alla schiavitù, intitolata Cham.
Le fotografie sono accompagnate dall’installazione video The Open Boat, opera nata nell’ambito di questa ricerca a partire dalle immagini in movimento appartenenti all’archivio cinematografico dell’artista. Il titolo è un riferimento e un omaggio alla prefazione del libro Poetica della relazione, in cui lo scrittore martinichese Edoaurd Glissant, utilizza l’allegoria della “barca aperta” per riassumere l’esperienza tragica della schiavitù e, allo stesso tempo, la possibilità di una rinascita attraverso la resistenza. L’opera è il frutto di una collaborazione con il regista francese Hugo Rousselin.
Con questo progetto, e con Binidittu nello specifico, Lo Calzo ha l’ambizione di contribuire al dibattito sulla rimozione della memoria e la costruzione dell’identità in una prospettiva postcoloniale, riscoprendo non solo l’uomo oltre al Santo o i suoi analoghi in altre parti del mondo, ma anche i valori simbolici, politici e civili che questa storia ci trasmette.
(testo di Giangavino Pazzola)