Speciale Diciottoventicinque
Tutor: Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti
Con la partecipazione di: Fabiola Colla, Giulia Druda, Emma Graziani, Ariya Karatas, Sara Lepore, Alberto Michelotti, Virginia Morini, Giulietta Palombarini, Noemi Pittalà, Gaetano Sorbo, Agnese Subacchi
La più grande libertà è non avere scelta. Costringere sé stessi ad alcuni parametri può in realtà portare a scoprire un universo di argomenti che è difficile da trovare quando si ha tendenza a divagare senza fine.
Christopher Anderson
Il percorso di formazione Speciale Diciottoventicinque 2022 ha visto i tutor, Anush Hamzehian e Vittorio Mortarotti, partire da questa frase di Christopher Anderson, intendendo la stessa non come citazione in senso stretto, ma come consiglio, necessità e punto programmatico del proprio modo di costruire immagini.
Ad ogni partecipante è stato proposto un percorso da effettuare a piedi, un attraversamento del territorio senza macchina fotografica e senza telefono. Con una mappa e una matita per prendere note. Inizialmente.
Una volta trovato un territorio, una storia, per ciascuno, le immagini sono arrivate.
Questa pratica si potrebbe riassumere nella frase di René Char: “Agire da primitivo e prevedere da stratega”.
Il laboratorio è quindi partito dall’esplorazione dei confini del documentario come spazio di ibridazione con gli altri linguaggi della fotografia e con i diversi approcci visivi contemporanei, una riflessione condivisa sulle diverse esperienze che possono servire ad arricchire un progetto fotografico.
Durante tutto il percorso poi i tutor hanno cercato di fare in modo che l’idea di un’arte condivisa e discussa fosse al centro del lavoro dei partecipanti.
Se è vero che alla fine ciascuno di loro ha trovato uno spazio individuale, personale, nella restituzione del laboratorio, durante le sessioni di lavoro, durante le lunghe giornate di confronto, ogni ragazzo ed ogni ragazza ha lavorato al progetto dell’altro, a volte accompagnandolo fisicamente, altre accendendo un fumogeno, altre ancora prestandosi a un laboratorio teatrale improvvisato.
Il risultato è un tabloid. Racconta dei progetti in divenire, racconta dei mesi intensi, in cui tutto il gruppo ha dibattuto, costruito e anche scattato qualche foto.
Potrete ritirare una copia di questo tabloid durante le giornate inaugurali del festival (29-30/04 e 01/05) all’ingresso della Biblioteca delle Arti (piazza della Vittoria, 5).