Open call 2024: i vincitori / the winners

Sono state oltre 500 le candidature a questa nuova edizione dell’Open Call di Fotografia Europea. Quest’anno il festival, prendendo spunto dal celebre frammento di Eraclito La Natura ama nascondersi, si propone di esplorare le interconnessioni fra essere umano e natura, l’interdipendenza come parte essenziale della vita sulla terra, evocando anche le azioni positive o di trasformazione che gli esseri umani possono intraprendere, al di fuori dall’atteggiamento di controllo dominante che la nostra specie esercita. 

Over 500 applications were received for this new edition of the Fotografia Europea Open Call. This year’s festival, inspired by Heraclitus’ famous fragment Nature Loves to Hide, aims to explore the interconnections between humans and nature, the interdependence that is an essential part of life on earth, while also looks to partly conjure the positive or transformative actions humans can commit amidst our species’ otherwise dominant axis of control.

La direzione artistica ha selezionato i progetti di due artisti:
The artistic direction has selected the projects of two artists:

  • Shifters di Marta Bogdańska (Polonia, 1978) indaga la storia degli animali nelle guerre e nello spionaggio, in servizi come la Croce Rossa o la polizia. Attraverso una ricerca d’archivio il progetto mette in relazione l’impiego degli animali in guerra con la loro liberazione e i loro diritti, sollevando il problema di guardare oltre l’orizzonte antropocentrico per reinventare e ricostruire la nostra comunità con tutti gli esseri della Terra.
  • Shifters di Marta Bogdańska (Poland, 1978) explores the history of animals in war and espionage, in services such as the Red Cross or the police. Through archival research, the project links the use of animals in war with their liberation and rights, raising the issue of looking beyond the anthropocentric horizon to reinvent and reconstruct our community with all beings on Earth.

 

 

  • Nsenene di Michele Sibiloni (Italia, 1981) ha documentato la raccolta di cavallette in Uganda, dove sono ritenute una prelibatezza e un’importante fonte di reddito. Dato il loro alto contenuto proteico, secondo la FAO sono una promettente fonte di cibo per il futuro, ma la deforestazione ha decimato le popolazioni di insetti negli ultimi anni e alcune specie di cavallette sono ora gravemente minacciate. Il progetto documenta quindi un’attività al confine tra passato e futuro, tradizione e modernizzazione.
  • Nsenene by Michele Sibiloni (Italy, 1981) documents the hunting of grasshoppers in Uganda, where they are considered a delicacy and an important source of income. According to the FAO, their high protein content makes them a potential food source for the future, but deforestation has decimated insect populations in recent years and some grasshopper species are now seriously threatened. The project therefore documents an activity on the borderline between past and future, tradition and innovation.

 

 

La giuria, composta da i tre direttori artistici del festival, – Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart – ha premiato i due progetti con le seguenti motivazioni:
The jury, made up of the festival’s three artistic directors – Tim Clark, Walter Guadagnini and Luce Lebart – awarded the prizes to the two projects for the following reasons

Siamo rimasti colpiti dall’ampiezza e dall’eccentricità delle oltre 3.000 immagini raccolte dall’artista polacca Marta Bogdańska per il suo progetto Shifters: un’indagine avvincente sull’uso e l’addestramento degli animali come soldati, spie, poliziotti e kamikaze. La serie si basa su concetti come quello di Éric Baratay, “la storia dal punto di vista animale” e la “biopolitica” di Michel Foucault – l’ampia gamma di azioni e tecnologie usate per esercitare un’influenza sugli esseri viventi – riuniti attraverso un ricco mix di immagini d’archivio, ricerche artistiche, file video e audio, oltre a laboratori e persino borse per animali.

We were impressed by both the extensiveness and eccentricity of the 3,000+ images that have been collected as part of Polish artist Marta Bogdańska’s Shifters series, a compelling investigation into the use and training of animals as soldiers, spies, police and kamikaze that builds on concepts such as Éric Baratay’s ‘history from the animal point of view’ and Michel Foucault’s ‘biopolitics’ – the wide range of actions, regulations and technology used to wield influence over living beings – all of which have been brought together through a rich mix of archival  images, artistic research, video and audio file, as well as workshops and even bags for animals.”

Dividendosi tra Italia e Uganda, Michele Sibiloni ha realizzato un progetto molto interessante chiamato Nsenene (“grilli del cespuglio”) sui cacciatori professionali di cavallette, coinvolti nel commercio di insetti in Uganda, insetti ricchi di proteine che offrono una promettente fonte di cibo per il futuro, ma le cui popolazioni sono in declino a causa della deforestazione e dell’imprevedibilità delle precipitazioni dovuta all’emergenza climatica. Siamo stati colpiti dall’audace approccio visivo di Michele, che ha ripreso i suoi soggetti al buio e tra le nebbie notturne, che evoca un senso allucinatorio dell’effetto della natura sulle società umane e sulla comunità globale in generale, in particolare in relazione alla fame nel mondo e alla scarsità di cibo.

“Splitting his time between Italy and Uganda, Michele Sibiloni has produced a very intriguing project called Nsenene (“bush crickets”) that aims to explore the professional grasshopper trappers involved the insect trade in Uganda, protein-rich bugs that offer a promising source of food for the future yet whose populations are declining due to deforestation and unpredictable rainfall as a result of the climate emergency. We were struck by Michele’s bold visual approach, shooting his subject under the cover of darkness and through nocturnal mists, that works to conjure a  allucinatory sense of nature’s effect on human societies and the global community at large, namely in relation to world hunger and food scarcity.”

 

La Open Call internazionale di Fotografia Europea è realizzata grazie al supporto di Iren, special sponsor del festival, che sposa questo progetto e sostiene la ricerca di nuovi talenti e di differenti sguardi sulla realtà contemporanea.

Potete scoprire tutte le mostre di questa edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia dal 26 aprile al 9 giugno 2024, vi aspettiamo!

The International Open Call of Fotografia Europea is realized thanks to the support of Iren, special sponsor of the festival, who embraces this project and supports the search for new talents and different views on contemporary reality.

You can discover all the exhibitions of this edition of Fotografia Europea in Reggio Emilia from 26 April to 9 June 2024, we are waiting for you!

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