5 decenni per 5 scatti: gli anni ’70
Fotografie che hanno fatto la storia
Dopo essere tornati nei favolosi anni ’60 con il primo articolo delle “fotografie che hanno fatto la storia”, oggi continuiamo il nostro viaggio negli ultimi decenni del secolo scorso, per raccontarvi una decade in 5 iconiche immagini e ribadire, se mai fosse necessario, il grande potere della fotografia.
Questo secondo appuntamento ci porta dritti negli anni ’70, quindi un mix di innovazioni scientifiche e guerra del Vietnam, scandalo Watergate e movimenti femministi… ma andiamo con calma.
La “seconda ondata” del movimento femminista
La nascita del movimento femminista, nato per ottenere la parità di diritti per uomini e donne, è da collocarsi a cavallo tra ‘800 e ‘900, ma è negli anni ’70 che torna alla ribalta grazie a quella che viene definita “seconda ondata del femminismo”.
Se i primi movimenti erano nati per chiedere pari considerazione tra i sessi, questa seconda ondata pone l’accento sulle differenze tra uomo e donna. Le ragazze si rendono conto di essere relegate a ruoli subalterni sia a livello politico-lavorativo che nel privato: anche nelle relazioni di coppia e all’interno della famiglia si perpetuano dominio e controllo sessuale sul sesso femminile.
Il movimento femminista risveglia l’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico su diverse questioni: la tutela delle madri lavoratrici (e le discriminazioni legate ad avanzamento di carriera e salario), il diritto all’aborto, il divorzio, la violenza domestica. A quei tempi al marito è ancora riconosciuta la “potestà maritale” ma la situazione cambia con la riforma del diritto di famiglia del 1975, quando viene riconosciuta per legge la parità dei coniugi all’interno del matrimonio. Termina così il ruolo subalterno della donna, non più sottomessa e dipendente dalle scelte del capofamiglia.
Nelle immagini: manifestazioni di gruppi femministi.
“Napalm Girl”
L’8 giugno 1972 Kim Phuc, bambina vietnamita di 9 anni, si trova vicino al tempio di Cao Dai con la famiglia, che tenta di sfuggire ai bombardamenti tra le forze del Vietnam.
Ha appena il tempo di sentire i soldati urlare a tutti di fuggire quanto un elicottero sudvietnamita lancia sul posto un carico di bombe al napalm: gli abiti di Kim si dissolvono in un istante e l’acido inizia a corrodere la sua carne.
Nick Ut, fotografo 21enne dell’Associated Press, si trova nei pressi del tempio quando vede questa bambina, completamente nuda, correre verso di lui in preda allo shock. Riesce a scattare un paio di fotogrammi prima di vedere Kim svenire. La porta in ospedale, ha ustioni di 3° grado sul trenta percento del corpo, ma grazie al suo status di giornalista riesce a farla curare.
Tornato in ufficio, Ut sviluppa il rullino e vede l’immagine: date le regole molto rigide dell’epoca riguardo la nudità si teme che la foto non venga pubblicata, ma il photo editor Horst Faas ne impone la pubblicazione sostenendo che il valore di quell’immagine sovrasti qualsiasi argomentazione.
Grazie a questa immagine, diventata icona del conflitto vietnamita, Nick Ut vince nel 1973 il premio Pulitzer.
Lo scandalo Watergate
Nel giugno del 1972 un addetto alla sicurezza del complesso residenziale Watergate di Washington scopre del nastro adesivo che impedisce ad una porta esterna di chiudersi. Chiama la polizia che, dopo un appostamento, arresta 5 persone che si scoprirà entrare nella sede del Partito Democratico per inserire delle microspie.
Da questo evento una serie di indagini portano all’esplosione di quello che è passato alla storia come “Scandalo Watergate”: si scoprono illeciti nella raccolta fondi per la campagna elettorale del ’72, tentativi di evasione fiscale, riscossione di tangenti e altri reati.
Vengono arrestati una serie di collaboratori dell’allora presidente Nixon, che si dichiara estraneo ai fatti fino a quando proprio uno dei suoi lo accusa, durante il processo, di occultare la sua partecipazione alla vicenda, dimostrata anche da registrazioni delle conversazioni presidenziali.
Travolto da un’indagine di amplissima risonanza pubblica e dalla messa in stato d’accusa (impeachment) da parte del governo, Nixon annuncia – primo ed unico nella storia degli Stati Uniti – le sue dimissioni: è l’8 agosto 1974.
Nella foto: il giorno seguente le dimissioni, Nixon viene ritratto in gesto di vittoria mentre sale sull’elicottero presidenziale dopo aver lasciato la Casa Bianca.
L’incendio di Marlborough Street
Il 22 luglio 1975 Stanley J. Forman, fotografo statunitense che lavora per il Boston Herald, ascoltando uno scanner radio della polizia sente la segnalazione “Fuoco a Marlborough Street”.
Sale sul camion dei pompieri e arriva sul posto, dove immortala una ragazza, Diana Bryant, e una bambina, Tiare Jones, cadere impotenti dal balcone di un’abitazione: nonostante l’intervento dei vigili del fuoco, la Bryant perde la vita nella caduta mentre la piccola si salva grazie alla prontezza di riflessi di un pompiere che riesce a prenderla al volo evitandole l’impatto con il suolo.
Lo scatto, nella sua drammaticità, risolleva negli Stati Uniti – e non solo – questioni legate alle norme di sicurezza: il lavoro di Forman apre la strada a nuove leggi in materia di prevenzione degli incendi, molto più severe.
Per questo scatto il fotografo vinse il premio Pulitzer nel 1975.
Il primo “bambino in provetta”
Nel 1977 Lesley e John Brown, dopo 9 anni di tentativi infruttuosi, decidono di rivolgersi a Robert Geoffrey Edwards e Patrick Steptoe per riuscire ad avere un figlio. I due medici sono pionieri di un nuovo approccio scientifico, la fecondazione in vitro: nonostante i Brown sappiano che la procedura è sperimentale, non sanno che fino a quel momento nessun bambino è ancora venuto al mondo grazie a quel metodo.
Il 25 luglio 1978, alle 23:47, nasce Louise Brown, e il mondo rimane stupito di fronte a una cosa che prima di allora era considerata più fantascienza che realtà.
Robert Edwards, pioniere di questa tecnica, ha vinto nel 2010 il Nobel per la medicina, per aver contribuito alla nascita di oltre 5 milioni di bambini in tutto il mondo.
Nella foto: Geoffrey Edwards e Patrick Steptoe posano con in braccio Louise Brown appena dopo la sua nascita.
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