5 decenni per 5 scatti: gli anni ’60
Fotografie che hanno fatto la storia
Tutti abbiamo sentito almeno una volta l’espressione “questa fotografia ha fatto la storia!”, riferita ad uno scatto che ha fissato per sempre momenti, eventi, personaggi importanti e iconici.
Le “fotografie che hanno fatto la storia” sono in grado di caratterizzare nella mente di ognuno una precisa epoca, e di raccontare anche a distanza di anni i cambiamenti, le speranze e i sentimenti di un periodo lontano dal nostro presente.
Ma quali sono queste fotografie?
Oggi iniziamo il nostro viaggio nel passato dagli anni ’60 a oggi, accompagnati da 5 immagini iconiche (o qualcuna in più) per ogni decennio: 5 fotografie capaci di raccontare 10 anni di storia.
Iniziamo con… i favolosi anni ’60
Andy Warhol e la Pop Art
La pop art nasce negli anni ’50 ma è nei favolosi ’60 che questa corrente artistica dilaga e prende piede.
Nata da una concezione dell’arte come “popolare”, di massa e prodotta in serie, la pop art guarda con interesse oggetti, linguaggi e personaggi della “società dei consumi”, elevandoli appunto ad oggetti d’arte.
Andy Warhol, tra gli artisti più importanti del XX secolo, è stata una figura fondamentale nella nascita della pop art ed forse l’artista universalmente riconosciuto come esponente centrale di questa corrente.
Noto come scultore, pittore, regista e sceneggiatore, è in realtà dalla fotografia che le più note opere di Warhol prendono vita: basti pensare a “Marilyn Diptych” e a “Eight Elvises”, rispettivamente del ’62 e ‘63, e alle sue famosissime polaroid.
Earthrise (1968)
Gli anni ’60 richiamano alla mente la corsa alla conquista dello spazio, l’uomo sulla Luna, astronauti, bandiere e patriottismo.
Earthrise è il nome dato alla fotografia AS8-14-2383HR della NASA, scattata il 24 dicembre 1968 da William Anders durante la missione Apollo 8. Uno scatto che per la prima volta mostra la terra “da fuori”, e che racconta poeticamente il “distacco” degli astronauti che vedono la terra sorgere all’orizzonte.
L’Apollo 8 fu la missione grazie alla quale l’uomo si avvicinò più alla luna, superata solo dalla celeberrima Apollo 11 durante la quale avvenne l’allunaggio: in questo scatto, realizzato il 20 luglio 1969, Edward “Buzz” Aldrin rende omaggio alla bandiera Americana sulla superficie lunare appena raggiunta.

26 ottobre 1965, Buckingham Palace
Beatlemania
Negli anni ’60 esplode la Beatlemania, i “fab four” sono ovunque, copertine, vinili, tv, il mondo impazzisce per il gruppo di Liverpool.
Impazzisce letteralmente: Beatlemania significa anche crisi isteriche, euforia, ossessione, urla, pianti, svenimenti e consumo frenetico di oggettistica riguardante il gruppo, senza distinzioni di età, sesso, o provenienza!
In una foto: 26 ottobre 1965 – La polizia inglese cerca di frenare l’ondata di fans accalcata per i Beatles davanti a Buckingham Palace.

Bernie Boston, Flower Power – 1967
Bernie Boston, Flower Power (1967)
Negli anni ’60, con lo scoppio della guerra del Vietnam, cresce la presenza di movimenti pacifisti in tutto il mondo.
Il 21 ottobre 1967, durante una marcia contro la guerra davanti al Pentagono, Bernie Boston, anonimo fotoreporter del Washington Star, scatta una foto a un ragazzo che mette un fiore nella canna del fucile di un soldato della guardia nazionale.
Benché la foto sia stata candidata al Premio Pulitzer del 1967, quando Boston la propose al direttore del giornale per cui lavorava questo la scartò senza darle importanza. Fu solo quando l’autore decise di inviarla a importanti concorsi fotografici che lo scatto ottenne successo, contribuendo alla crescita del movimento pacifista e diventando simbolo di questa ideologia.

I Have a dream – 1968
I HAVE A DREAM
28 agosto 1963 – Al Lincoln Memorial di Washington, davanti a 250.000 persone, Martin Luther King pronuncia il suo famoso discorso in difesa dei diritti dell’uomo:
I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin, but by the content of their character. I have a dream today.
King, pastore protestante, politico e attivista, nelle sue parole esprimeva la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi.
Promotore della resistenza non violenta, ha predicato l’ottimismo creativo dell’amore in opposizione alla violenza e il suo discorso è uno dei più famosi del ventesimo secolo.
Da quel 28 agosto l’espressione “I have a dream” ha preso una connotazione nuova e specifica ed è diventata simbolo della lotta al razzismo.
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