Senza meta #06 Max Pinckers

Senza meta #06 Max Pinckers

Il libro che vi proponiamo oggi, presente nella mostra Senza meta. Il libro come pensiero fotografico curata da Elio Grazioli  e in programma durante Fotografia Europea 2014, è The Fourth Wall di Max Pinckers.

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Titolo: The Fourth Wall
Autore: Max Pinckers
Editore: Self published
Data di pubblicazione: 2012
Dimensioni: 19,5×27,3 cm
Tiratura: 1000
Sito web dell’artista: www.maxpinckers.be

“In nessun altro luogo c’è una tale attenzione al cinema come in India. Il mondo immaginario del cinema filtra nella realtà e influenza la vita di ogni giorno, incidendo sulla percezione e l’immaginazione delle persone.”
Con questo in mente, e senza volersi concentrare sulle più ovvie manifestazione della cultura cinematografica indiana come i grandi manifesti della Bollywood più appariscente, Max Pinckers ha trasformato le strade di Bombay nel suo personale set fotografico, invitando i passanti a prendere parte al suo lavoro. “Le persone in questi scatti scelgono autonomamente il ruolo che vogliono recitare, quale personaggio interpretare davanti alla macchina e al suo fotografo straniero”, spiega l’artista. “Consci del potere delle immagini, i partecipanti danno alla macchina fotografica tutti loro stessi: si immaginano sul grande schermo dei loro sogni, mostrando un comune mondo visivo di riferimento e creando autonomamente i propri brevi momenti di tensione e incredulità”.

Ringraziamo l’artista per aver contribuito alla realizzazione della mostra prestandoci una copia del libro.

 

The book we propose you today, included within the exhibit Senza meta. Il libro come pensiero fotografico (Without a destination. The book as a photographic thought), curated by Elio Grazioli  and included within the program of Fotografia Europea 2014, is The Fourth Wall by Max Pinckers.

Title: The Fourth Wall
Author: Max Pinckers
Publisher: Self Published
Date of publication: 2012
Dimensions: 19,5×27,3 cm
Edition size: 1000
Artist’s website:  www.maxpinckers.be

“Nowhere else is there such devotion to cinema as in India. This fictional world seeps into reality and influences everyday life, dictating the perception and imagination of its audience.” With this in mind, and instead of focusing on the more obvious manifestations of Indian movie culture, such as advertising billboards or Bollywood bling, Max Pinckers turned the streets of Bombay into his own set, inviting passers-by to participate. “The people in these images become actors by choosing their own roles, which they perform for the camera and its western operator,” he explains. “Conscious of the power of images, they give it their all, reflecting on their silver screen dreams by embracing their collective visual world and creating their own brief moments of suspension of disbelief.”

We thank the artist for having contributing to the realization of the exhibition by lending us a copy of the books.

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