Intervista a Elio Grazioli

Intervista a Elio Grazioli

[divider type=”space”]

[divider type=”space”]

Abbiamo intervistato Elio Grazioli, critico d’arte e curatore per questa edizione 2013 di un nucleo importante di mostre che indagano il tema Cambiare. Fotografia e responsabilità.

Lo straniamento allude alla varietà della visione: l’epoca dell’immagine totale permette di vedere ancora qualcosa di nuovo?

C’è sempre qualcosa di nuovo, perché il mondo cambia intorno a noi. Il problema centrale è proprio questo: come vederlo e valorizzarlo invece che adattarvisi o sentirsene sopraffatti? D’altro canto cambiare è anche necessario – che è ciò che abbiamo voluto esprimere con il titolo che si può intendere sia all’infinito che all’imperativo – e allora diventa una vera e propria responsabilità. L’immagine ha un ruolo rivelatore in questo, perché da essa noi deduciamo il cambiamento e al tempo stesso modifichiamo il nostro sguardo. Il termine “straniamento” indica proprio questo: una sensazione di stranezza e diversità che ci segnala che qualcosa non è come pensiamo secondo le nostre abitudini – modalità che in questa edizione di FE manifesta bene David Stewart, che è la molla stessa dell’estetica e dell’immaginazione, della sorpresa e del piacere dell’arte, e al tempo stesso, come lo usava Bertolt Brecht, un mezzo per la presa di coscienza del divario tra realtà e immagine-finzione-linguaggio, che è la magia in particolare della fotografia.

L’intervista è pubblicata in versione integrale nelle pagine delle mostre curate da Elio Grazioli.

1Commento
  • marco ravenna
    Pubblicato alle 15:14h, 19 Aprile

    Per fortuna nell’ immagine fotografica non c’ è (o non dovrebbe esserci) un codice ristretto e valido una volta per tutte. Dalla luce alla luce, dallo sguardo alla mente del fotografo e dell’ osservatore che decifra l’ immagine con i parametri che ha, che possiede. Ci si può riconoscere quindi attraverso codici spesso facili (v. Instagram) o più raramente nelle sottigliezze di messaggi più avanzati (v. foto fine art). L’ immagine diventa estremamente polisemica (a differenza del linguaggio) e facilmente plasmabile….. ww.marcoravenna.it