Ivor Prickett

No Home from War: Tales of Survival and Loss

 

Con oltre cinquanta fotografie scattate in scenari di conflitto dal 2006 al 2022, No Home from War rappresenta la più ampia esposizione sul lavoro di Prickett fino ad oggi.

Il fotografo ha iniziato a occuparsi di Europa e di Medio Oriente con l’urgenza di restituire e denunciare gli effetti delle guerre sulla popolazione civile, sulle vite delle persone devastate e sradicate, a prescindere dall’appartenenza all’uno o all’altro schieramento.

 

Partendo da una dimensione intima e domestica delle conseguenze sociali e umanitarie dei conflitti nel lungo periodo (Croazia, Abkhazia), Prickett si è spostato nei luoghi di migrazione forzata, nelle terre di ricercato rifugio (Medio Oriente ed Europa), fino a giungere in prima linea nelle zone di combattimento (Iraq, Ucraina).

 

La casa – spazio reale e luogo interiore primario di protezione, appartenenza e radicamento – è un elemento centrale che ritorna, in diverse configurazioni, nel suo lavoro.

Nelle scelte di taglio e di composizione degli scatti, nella luce non alterata artificialmente da cui emergono figure, ambienti e dettagli, Prickett crea immagini iconiche in cui riecheggiano soggetti e forme classiche dell’iconografia religiosa e della storia dell’arte. L’amore e le virtù di santi senza nome, le espressioni contemporanee della Pietà, la semplicità di una scena bucolica, il mistero dell’attraversamento verso un’indefinita Isola dei Morti, il dramma di Caravaggio e la terrena spiritualità di Rembrandt: la forza simbolica ed estetica è per Prickett al servizio di una riflessione sulla storia presente.

 

Nel corto circuito generato dall’impressione di trovarsi di fronte a una forma di staged photography e dalla consapevolezza della drammatica realtà dei soggetti, questi frammenti di mondi si elevano a metafore universali e sollecitano una presa di posizione.

 

Ascolta le parole dell’artista

Ivor Prickett (nato in Irlanda nel 1983) vive e lavora a Istanbul.

Con un interesse particolare per le situazioni post-belliche e le loro catastrofiche conseguenze umanitarie, Prickett ha focalizzato i suoi primi progetti sulle storie di persone sfollate nei Balcani e nel Caucaso.

Negli anni recenti, lavorando esclusivamente per The New York Times, ha passato diversi mesi tra Ucraina, Siria e Iraq, documentando i conflitti sul campo attraverso immagini e parole.

Ha ottenuto molti importanti riconoscimenti e premi, tra cui: The World Press Photo, The Pulitzer Prizes, The Overseas Press Club Awards, Pictures of the Year International, Foam Talent, The Taylor Wessing Portrait Prize and The Ian Parry Scholarship.

È stato finalista del Premio Pulizter nel 2018 e del Prix Pictet nel 2019.

Le sue fotografie sono state esposte in numerose istituzioni, tra le quali The Victoria and Albert Museum, Londra; Sotheby’s, Londra; Foam Gallery, Amsterdam; The National Portrait Gallery, Londra.

Prickett è rappresentato da Panos Pictures ed è Ambassador di Canon Europe.

SEDE

Collezione Maramotti
via Fratelli Cervi 66
Reggio Emilia

 

ORARI

30 aprile – 30 luglio 2023

Giovedì e venerdì: 14.30–18.30
Sabato e domenica: 10.30–18.30

 

INGRESSO

Gratuito

 

INFO

collezionemaramotti.org