TELLURIS
Tre serie fotografiche – Telluris, Soulèvement e Démantèlement – costituiscono la base dell’installazione site-specific di Noémie Goudal. A unirle è una doppia attenzione alle geografie reali e immaginarie per creare uno spazio che oscilla tra esistenza materiale e proiezione virtuale, anche se con un approccio analogico.
Una struttura scheletrica di legno ospita le opere per esaltare le loro qualità artificiali; una costruzione densa e tentacolare di linee verticali e orizzontali che si configura in vertiginose formazioni di cubi. Questa oggettività imita i mondi visivi che sono evocati all’interno di Telluris – paesaggi montani costruiti nel deserto composti da venticinque cubi di legno impilati.
Sono presenti anche opere tratte da Soulèvement, che evocano visioni illusorie che ristrutturano magicamente l’aspetto materiale delle formazioni rocciose frastagliate attraverso l’uso di specchi che le trasformano in scenari di immagini frammentate, orientando così nuove esperienze sensoriali del paesaggio e ricordandoci che abbiamo bisogno di immagini del mondo per renderlo comprensibile.
Con un processo di sottrazione, Démantèlement vede la Goudal scolpire ancora una volta il paesaggio, ma riducendo gradualmente, e alla fine cancellando totalmente, la vista di creste e cime vere e proprie in una tipologia di immagini per sfidare lo sguardo geologico degli spettatori.
L’incredulità e la riflessività sono al centro della sperimentazione di Goudal con il mezzo fotografico.