Orizzonti di Rivoluzione
Tutor del progetto Davide Tranchina
Che significato assumono i termini Rivoluzioni, ribellioni, cambiamenti, utopie, per degli autori nati nella decade degli anni ’90?
I ragazzi del progetto Speciale diciottoventicinque pur partendo da attitudini e formazioni diverse hanno delineato un paesaggio del cambiamento e della complessità. Forse sono lo specchio della società liquida all’interno della quale vivono, ma la perdita di confini e riferimenti, si converte in una sorprendente libertà del pensiero e dello sguardo. L’atto visivo si carica della forza di un’urgenza, evitando pericolose derive autoreferenziali. Lo spazio in continuo cambiamento all’interno del quale operano sembra non fornire punti di riferimento, eppure loro agiscono offrendoci visioni originali e ribaltate, in cui si combinano senza soluzione di continuità, alcune delle modalità più rilevanti della fotografia contemporanea. L’approccio documentario si alterna a sofisticate forme di messa in scena, gli archivi vengono attivati da prospettive imprevedibili, fino a giungere alla creazione di dispositivi attivati dal fruitore, e singolari esperienze performative. Il loro desiderio però sembra convergere in un punto: il tentativo di presentarci un reale “immersivo”, al contempo in grado di attivare occasioni di riflessione. E nonostante siano consapevoli del rischio di un possibile fallimento, continuano a spingersi verso l’orizzonte dell’utopia.