SEVEN SEAS AND A RIVER
a cura di Walter Guadagnini
Seven Seas and a River (“Sette mari e un fiume”) è una videoinstallazione che presenta riprese streaming di otto videocamere posizionate in vari punti del mondo: ciascuna videocamera inquadra costantemente uno specchio d’acqua proponendo un paesaggio vivido, i cui colori e la cui atmosfera sono in continuo mutamento, in diretta.
Tutte le videocamere sono state trovate online e non è chiaro per quale motivo siano state istallate. Alcune filmano in panoramica esaminando la scena circostante, utilizzando lo zoom per avvicinarsi o allontanarsi dal soggetto ripreso. Altre sono fisse, creando quadri suggestivi apparentemente ed ingannevolmente immobili.
I punti di osservazione sono stati scelti per le loro composizioni pittoriche e per la loro ubicazione nel mondo, ovvero ai confini dell’Oceano Pacifico, nell’Oceano Nord-Atlantico, nel Mare di Barents, nel Mare Adriatico, nel Mare dei Caraibi, nel Mare Celtico, nel Golfo della Tailandia e nel fiume Saint Lawrence in Quebec.
Il mare conserva più che mai la sua essenza misteriosa e inquietante. D’improvviso tsunami e uragani spazzano via interi paesi e città in Giappone come negli Stati Uniti. Un aereo passeggeri scompare nel Golfo della Tailandia senza lasciare alcuna traccia. In Europa, il mare è il sepolcro dei corpi di coloro che hanno perso la vita cercando di attraversarlo. E nel profondo sappiamo che la nostra stessa sopravvivenza è minacciata dall’innalzarsi del livello delle acque.