IN/FINITO
UN PROGETTO DI DANZA E FOTOGRAFIA PER SPAZI URBANI, NATURALI O STORICI
in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto
Fotografie di Toni Thorimbert
Coordinamento alla messa in scena di Carlo Cerri
Sei coreografi, tutti giovanissimi, hanno creato delle micro-performance di cinque minuti per singolo danzatore, che sono state eseguite in spazi suggestivi della città e fotografate da Toni Thorimbert.
Viene così introdotta una necessaria riflessione sull’identità multipla e sfaccettata della città contemporanea, infinitamente più articolata di quanto si trovi a vivere ogni singola categoria sociale. E prende vita un’esposizione fotografica già di impressionante evidenza, in dialogo con una città e una serie di creazioni artistiche.
Ma c’è un secondo livello percettivo. Nello spazio espositivo allestito a Palazzo da Mosto i performer si troveranno rinchiusi con un piccolo pubblico ed eseguiranno nuovamente, stavolta con le foto alle spalle, la loro piccola coreografia. Duplicando quei frame ormai resi perenni dall’obiettivo del fotografo e lasciando al pubblico un duplice punto di vista e un duplice approccio emotivo ed estetico alle stesse immagini.
Programma A: Notturni | L 180 | Maudit
Programma B: Cemento | Purple Usurper | Survivante
Notturni | Coreografia: Saul Daniele Ardillo | Musica: Fryderyk Chopin, Notturno n.2 in E flat op. 9 by John Ogdon | Interprete: Ina Lesnakowski Bonetta
Qual è la sottile linea che separa il cercare qualcuno dall’essersi persi?
Survivante | Coreografia: Damiano Artale | Musica: Etta Jones, Yes Sir That’s My Baby) | Interprete: Ivana Mastroviti
La Donna pioniera dell’inizio del secolo scorso, fiera, caparbia, pronta a tutto per essere accettata in un mondo dominato dalla misoginia.
Innamorata della vita e di un uomo che non sempre è disposto a vederla come lei è e come merita di essere vista.
L 180 | Coreografia: Hektor Budlla | Musica: Jack Nietzsche, Charmaine | Interprete: Giulio Pighini
Io ho detto che non so cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. È una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione. (Franco Basaglia)
Purple Usurper | Coreografia: Philippe Kratz | Musica: Inga Copeland, Faith OG X //Advice to young girls ft. Actress | Interprete: Arianna Kob
Il titolo “Purple Usurper” fa riferimento alla volontà di abolizione del patriarcato e anche al colore che, dalle suffragiste in poi, rappresenta questa causa.
Cemento | Coreografia: Roberto Tedesco | Musica: Wolfgang Amadeus Mozart, Piano Sonata No. 12 in F, K. 332: 2. Adagio | Interprete: Serena Vinzio
La domanda è: cosa può provocare ad una singola persona una possibile rivoluzione o un importante cambiamento?
Maudit | Coreografia: Diego Tortelli | Musica: Isao Tomita, Suite Bergamasque / Clair de Lune, No. 3 – Claude Debussy | Interprete: Grace Lyell
Come il “maudit” affronta il suo posto nella società distruggendo ogni legame razionale per abbandonarsi ad una esperienza propria, la danzatrice affronterà il riflesso della sua immagine ritratta nella fotografia, ridando vita, follia e fantasia al luogo in cui è stata ritratta ricreando costantemente se stessa e dando un corpo e sensibilità alla città essendo se stessa un soggetto poetico e meraviglioso.