A FAILED ENTERTAINMENT
Ispirato al romanzo distopico Infinite Jest (1996) di David Foster Wallace, del quale A Failed Entertainment è stato in prima stesura il titolo provvisorio, questo progetto mette in relazione il tradizionale concetto di autorialità nella produzione di fotografie e la sua controparte, la proliferazione su larga scala di materiale visivo disponibile in rete.
Le opere si presentano come diretta conseguenza dell’utilizzo dello strumento di Ricerca per immagini inversa di Google – che tramite un algoritmo individua nel patrimonio del web le immagini visivamente simili a un esemplare di partenza – dove sono state caricate fotografie in pellicola realizzate tra il 2012 e il 2015 nella città di Milano. Sacrificati gli scatti originali, che vengono letteralmente inghiottiti nella sovrapposizione di quanto da loro stessi prodotto, prendono forma nuove immagini, composte da un numero randomico di fotografie anonime. Dapprima riconoscibile, il contenuto del quadro si perde nella sua crescente, potenzialmente infinita riproduzione matematica.