Mon Paris Photo
Se vi trovate a Parigi durante Paris Photos e avete la possibilità di trascorrere un po’ di tempo fuori dal Grand Palais, ecco alcune delle mostre di fotografia che potete visitare in città e che sono (secondo noi) assolutamente da non perdere.
Prima fra tutte la grande mostra intitolata “Qui a peur des femmes photographes?” che si sviluppa fra il Musée d’Orsay e il Musée de l’Orangerie. Un percorso, dagli albori fino alla seconda guerra mondiale, che riscrive la storia della fotografia mettendo al centro le sue protagoniste femminili. Da Constance Talbot, moglie dell’inventore inglese W. H. Fox Talbot a Christina Broom, considerata una delle pioniere del fotogiornalismo, fino a Germaine Krull e Lee Miller.
A Le Bal l’affascinante mostra “Dust / Histoires de poussière” ha come punto di partenza l’enigmatico scatto realizzato nel 1922 da Man Ray e Marcel Duchamp dal titolo “Élevage de poussière”. La polvere, dust o poussière, che a dir si voglia, in base alla lingua di appartenenza, è il filo conduttore fra le 150 opere dirompenti scelte dal curatore David Campany. Il realtà il senso stesso della mostra viene polverizzato, diluito e diffuso grazie ad accostamenti inediti e cambi di senso repentino. In mostra alcuni fra i nomi più interessanti della fotografia: Man Ray, John Divola, Sophie Ristelhueber, Walker Evans, Mona Kuhn, Aaron Siskind, Gerhard Richter, Xavier Ribas, Nick Waplington, Eva Stenram, Georges Bataille, Jeff Wall.
Al Palais de Tokyo l’artista Ugo Rondinone mette in scena una vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti del poeta americano John Giorno, figura chiave della scena underground degli anni Sessanta. L’opera del poeta americano è restituita grazie ad una ricostruzione del suo archivio e delle sue opere in una chiave visiva estremamente affascinante. Oggetti, fotografie e video restituiscono l’intera opera del poeta americano.
Alla Fondation Henri Cartier-Bresson, la mostra “Smaller Pictures” del fotografo americano Jeff Wall presenta una selezione di immagini in piccolo formato. In contrasto con tutta la sua produzione, caratterizzata solitamente dall’utilizzo del grande formato, Wall presenta qui una selezione di opere provenienti dalla sua collezione privata.
Per finire è alla Cinémathèque Française che si possono ammirare fotografie, storyboards, locandine e vestiti di scena che provengono dalle collezioni private di Martin Scorsese, Robert De Niro e Paul Schrader. La mostra, oltre ad esporre alcuni oggetti culto legati al grande regista americano, ricostruisce le sue fonti d’ispirazione, il suo metodo di lavoro e dimostra quando il suo linguaggio abbia influenzato il cinema moderno americano.
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