Nsenene
a cura di Marco Scotti
Nsenene (cavallette) sono considerate una prelibatezza e un’importante fonte di reddito in Uganda.
Le cavallette migrano in massa due volte l’anno, subito dopo le due stagioni delle piogge. Enormi sciami riempiono il cielo poco prima dell’alba. Così, notte dopo notte durante questa stagione, molti ugandesi stanno alzati fino all’alba per catturare queste creature. L’onnipresenza dei lucenti insetti verdastri tra la nebbia notturna e il fumo dei falò sommerge l’intero paese in un’atmosfera ultraterrena, un effetto etereo creato dal curioso armamentario coinvolto, in particolare dagli strumenti e le trappole utilizzate. Raffiche di attività frenetiche si alternano a lunghi periodi di attesa e speranza.
Dato il loro alto contenuto proteico, le cavallette rimangono una promettente fonte di cibo per il futuro, secondo UN Food and Agriculture Organization (FAO), che sottolinea; “se più persone aggiungessero insetti commestibili alla loro dieta, ciò potrebbe ridurre la fame nel mondo e migliorare la sicurezza alimentare”. Tuttavia, la deforestazione ha decimato le popolazioni di insetti negli ultimi anni e alcune specie di cavallette sono ora gravemente minacciate. A peggiorare le cose, le piogge in Africa stanno diventando sempre meno prevedibili a causa del cambiamento climatico e la raccolta di questi insetti dipende interamente dalle tempistiche climatiche del luogo.
Un’attività al confine tra passato e futuro, tradizione e modernizzazione, all’interno di un linguaggio visivo altamente suggestivo. Il linguaggio cinematografico utilizzato a cavallo tra documentario e finzione, racconta non solo la situazione ugandese, ma anche le prospettive future per il nostro pianeta nel suo insieme.