THE TAPESTRY IN MY ROOM
Il lavoro di Lucie Khahoutian, in continua oscillazione tra collage e fotografia, illustra la costante dicotomia della sua visione del mondo.
Gli argomenti che affronta, così come la sua pratica artistica, sono alimentati dall’influenza binaria di un’infanzia in una famiglia multiculturale, orchestrando un confronto tra Armenia e Francia. A Khahoutian piace mescolare i codici visivi armeni tradizionali con un contesto più europeo e occidentale.
Coinvolgendo sia il suo retroterra che gli elementi della sua vita attuale, intesse un arazzo con ciò che la circonda e cerca di offrire un universo visuale completo e dalle tante sfumature dove oriente e occidente coesistono in armonia. Come nel gioco surrealista dei cadaveri eccellenti dove ognuno aggiunge la sua parte senza sapere quale sarà il contributo dell’altro, così l’artista assembla pezzi e frammenti della sua personalità in un flusso anarchico ma sincero: il collage è per lei un’assoluta certezza. Mescolando parti di mondi che non si conoscono l’una con l’altra, ha cercato di creare incontri tra note musicali, come se stesse scrivendo una sinfonia sui luoghi da dove proviene e sui luoghi dove andrà.
I suoi lavori affrontano una vasta gamma di argomenti pur essendo molto focalizzati su religione, spiritualità e questioni mistiche.
L’artista propone a sé stessa un compito difficile, ovvero illustrare il poco noto umorismo armeno nel modo più accurato possibile; per questo motivo, le sue immagini invitano a un approccio giocoso. Rifugge un approccio eccessivamente intellettualizzato; le piace lavorare sulla nozione di assurdo, ispirandosi a Dada o a Fluxus.
Con il suo lavoro, Khahoutian si sente orgogliosa di raccontare la ricchezza di una migrazione culturale e di portare un po’ di Armenia in una scena artistica che, a suo avviso, sembra aver ignorato questa parte di mondo per troppo tempo.
Ogni strato dei suoi collage diventa un periodo della sua vita, una persona incontrata, una lingua parlata, un luogo visitato o uno stato d’animo provato. Questa raccolta di immagini è la celebrazione della parte più importante della sua identità: l’essere una donna del Caucaso.