Giovane Fotografia Italiana #7

ROPES / CORDE

a cura di Ilaria Campioli e Daniele De Luigi

Opere di Fabrizio Albertini, Silvia Bigi, Emanuele Camerini, Marta Giaccone, Luca Marianaccio, Iacopo Pasqui, Jacopo Valentini

 

Giunta nel 2019 alla settima edizione, Giovane Fotografia Italiana è un progetto dedicato alla scoperta e valorizzazione dei migliori talenti emergenti della fotografia contemporanea italiana, a cura di Daniele De Luigi. Il format prevede una chiamata pubblica – rivolta agli artisti italiani under 35 che utilizzano la fotografia – che invita a presentare un progetto artistico declinato sulla tematica proposta dall’edizione in corso e in linea con il tema generale di Fotografia Europea. Inaugurato durante la scorsa edizione, si rinnova il Premio Giovane Fotografia Italiana che premierà il progetto migliore e sarà assegnato da una giuria di esperti, presieduta da Walter Guadagnini, durante le giornate inaugurali del festival.

 

Una corda è immagine metaforica per tanti e diversi tipi di legame. Può tenere assieme le cose che non vogliamo vadano disperse, aiutarci a restare uniti ai compagni di viaggio, può essere strumento per solcare mari o scalare montagne verso nuovi orizzonti, può trarci in salvo o permetterci una fuga. Ma una corda può anche sbarrarci la strada, lasciarci ancorati, impedire di allontanarci, tenerci in prigionia.

La fotografia possiede questa stessa ambivalenza: può preservare le nostre origini, tenere vivi i ricordi, perpetuare i legami, ma anche intrappolarci nelle nostre identità e trattenerci in un passato in cui i luoghi, le persone e le relazioni subiscono, attraverso le immagini, un processo di idealizzazione.

L’obiettivo di questa edizione di Giovane Fotografia Italiana è portare alla luce la tensione tra queste due polarità presenti nella dimensione temporale della fotografia.

 

Promosso da Comune di Reggio Emilia, GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani, in collaborazione con Fetart – Circulation(s), Festival de la Jeune Photographie Européenne di Parigi; Photoworks – Brighton Photo Festival, Roca Umbert Fàbrica de les Arts – Festival Panoràmic, Granollers (Barcellona); Fondazione Palazzo Magnani – Fotografia Europea

Con il contributo di Regione Emilia-Romagna e Reire srl

Fotografi

Radici

Con il suo progetto Radici Fabrizio Albertini (Cannobio, 1984) propone un racconto autobiografico, plastico e libero, che lega il tema delle origini con quello della famiglia.
L’artista ha iniziato osservando il giardino di casa, cercando qualcosa che gli fosse vicino. Si tratta di un flusso di coscienza, un’ autoanalisi, un lavoro istintivo, inconscio, ma non per questo meno coerente e logico.

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Cicatrici

Con CicatriciSilvia Bigi (Ravenna, 1985) riflette sulla fragilità dei ricordi nei primissimi momenti di vita e su come queste prime immagini abbiano un impatto sulla nostra identità. Il 10 agosto 1985, a pochi mesi di vita, la Bigi vede il padre, sopravvissuto a un incidente aereo, riapparire di fronte ai suoi occhi. Decide così di compiere un viaggio nella memoria e nei suoi processi imperscrutabili, e un viaggio reale, in cerca di tracce tangibili nel presente. Il progetto si compone di documenti, testimonianze, fotografie e installazioni in cui l’artista diviene il filo invisibile che riunisce tutti i frammenti.

Notes for a Silent Man

Il progetto Notes for a silent man di Emanuele Camerini (Roma, 1987) racconta l’accettazione progressiva di un’altra parte di se stessi, dell’uguale in mutazione.
L’artista affronta le emozioni attraverso le immagini di famiglia e le fotografie scattate durante un viaggio, intrapreso proprio alla riscoperta della memoria e dei ricordi legati alla figura paterna.

Ritorno all’isola di Arturo

Per il progetto Ritorno all’isola di Arturo Marta Giaccone (Cles, 1988) si è ispirata al romanzo di Elsa Morante, in particolare al suo protagonista Arturo, il fanciullo-eroe che vive un’esistenza selvaggia e magica in un’Italia di fine anni Trenta.
La fotografa scopre l’isola di Procida, “un piccolo punto della terra fuori dal tempo”, grazie ai ragazzi che la abitano oggi, raccontando, accettata quasi come pari, questo delicato e tumultuoso periodo della loro crescita.

404 Not Found

Con il suo progetto 404 Not FoundLuca Marianaccio (Agnone, 1986) crea un ambiguo rapporto tra uomo e tecnologia, interessandosi a scenari che nel presente sono apparentemente negativi, ma che nel futuro diventeranno la normalità.
La città viene concepita come il risultato definitivo di una metafisica dove l’uomo “non incontra altro che sé stesso” e, nell’incontrarsi, comincia ad avere paura. La tecnologia diventa specchio e scudo allo stesso tempo, illudendoci, influenzandoci e invadendo uno spazio personale soggettivo.

N

Con il suo progetto N  Iacopo Pasqui (Firenze, 1984) indaga la vita di giovani trentenni di una provincia italiana, in bilico tra l’andare o il restare, tra il desiderio di un futuro diverso e il non voler rinunciare al proprio paese.
Da qui una riflessione sulle dinamiche prestabilite che si è quasi costretti a vivere, dettate da una sorta di regola superiore che impone un’esistenza “normale” e prescrive comportamenti “standard” di un certo tipo di mentalità italiana: la famiglia perfetta, l’amore idilliaco, l’annientamento di valori culturali profondi e la celebrazione di un intrattenimento povero, lo svolgimento di un lavoro senza troppe pretese.
Il fotografo riflette sul quasi impercettibile confine che esiste tra un luogo di appartenenza ed i suoi abitanti, osservando cosa accade ai protagonisti che vivono ai limiti di una periferia europea.

Vis Montium

Con il progetto Vis Montium Jacopo Valentini (Modena, 1990) osserva la potente e costante attrazione della Pietra di Bismantova,  marcando la sua simbolicità e il suo essere indiscutibilmente landmark. A vederla da lontano appare come un altare sacro, identificabile attraverso una molteplicità di chiavi di lettura. Il fotografo si domanda quale sia il legame che lo mantiene legato a un’area, quali siano le corde che lo legano a un territorio, superando la lettura classica della fotografia di paesaggio.

SABATO 13 APRILE ore 12

Conferenza: La giovane fotografia nei festival europei

 

DOMENICA 14 APRILE ore 11

Visita guidata con i curatori e gli artisti

 

DOMENICA 14 APRILE ore 12

premiazione Giovane Fotografia Italiana #07

 

DAL 20 APRILE AL 9 GIUGNO › tutti i sabati, ore 18

Visite guidate

INGRESSO GRATUITO

Sede

Chiostri di San Domenico
via Dante Alighieri, 11
Reggio Emilia

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Orari

giornate inaugurali
12 aprile › 19-23
13 aprile › 10-23
14 aprile › 10-20

dal 20 aprile al 9 giugno
sabato, domenica e festivi › 10-19

Aperture straordinarie
22, 26 aprile › 10-19
2, 3 maggio › 10-19
18 maggio › 10-23


Finissage
8 e 9 giugno > h 10-20

Categoria
Chiostri di San Domenico