Carlo Vannini

archivio di luce

a cura di Alessandro Gazzotti e Pietro Mussini

 

Fotografare oggetti d’arte porta con sé una quantità di problematiche tecniche, ideologiche e disciplinari; oggetti per loro stessa natura portatori di complesse strategie di significazione si traducono in immagini che quel significato lo rimandano a noi amplificato, interpretato dalla luce e dallo sfondo, dal taglio e dal particolare selezionato.
La scelta di Vannini è sempre stata quella di rispettare nella maniera più precisa possibile la natura dell’oggetto fotografato. Così la sua fotografia ambisce a restituire autenticamente gli aspetti simbolici, poetici e narrativi dell’opera, nella sua totalità e nella singolarità dei suoi elementi costitutivi: le figure, il colore, la stesura e molto altro. E per fare ciò, non esita talvolta a forzare la percezione dell’oggetto, attraverso sofisticate tecniche di manipolazione delle immagini; l’oggetto non si coglie più dunque immerso nella luce naturale e nemmeno in quella artificiale delle lampade e dei flash ma in una luce assoluta, mentale, che è quella che esso stesso richiede per esibire la propria intima autenticità. L’”impronta” fotografica è qui traccia imperfetta del reale; l’oggetto diviene immagine, e l’immagine diviene sguardo.
Lo sterminato archivio di Vannini sviluppa, in questo progetto, una prospettiva di ricerca, in cui il catalogo della Galleria Parmeggiani diventa un archivio di sguardi; le sue fotografie, moltiplicate, astratte da ogni riferimento spaziale, rappresentano lo stesso oggetto, ma non sono mai la stessa immagine.

Carlo Vannini nasce a Reggio Emilia nel 1956, dove uno zio pittore e il padre decoratore lo avviano alla confidenza con i materiali artistici.

Dopo una breve esperienza amatoriale matura una forte passione per la riproduzione professionale di opere d’arte, che lo accompagna in coinvolgenti avventure di documentazione del restauro, con la progressiva acquisizione di tecniche fotografiche, quali ultravioletti, infrarossi, luce radente, luce trasmessa e luce a specchio.

Il suo approccio al lavoro è molto tecnico, concentrato sulla riproduzione delle tonalità della pittura, della materia per la scultura e l’arte contemporanea, privilegiando le collaborazioni con gli artisti per avere maggiori strumenti per comprendere il soggetto da fotografare.

Al di fuori dell’attività lavorativa, si ritaglia il tempo per foto più personali dove può esprimersi liberamente, privilegiando chiese vuote, architetture dismesse, cimiteri – luoghi dove ritrovare quello che è stato, dove sono le tracce di una presenza nel mondo.

Dal 1983 realizza illustrazioni per cataloghi e fotografie pubblicitarie Still Life ed è riconosciuto come uno dei maggiori fotografi d’arte in Italia. Tra il Dicembre 2015 e il Maggio 2016 ha eseguito una campagna fotografica in giga pixel 1:1 della Cappella Sistina. Insegna fotografia per i Beni Culturali all’Accademia di Belle Arti di Bologna.

7 MAGGIO

Galleria Parmeggiani ore 15

Visita guidata alla mostra Archivi di luce con Carlo Vannini

 

12 MAGGIO

Galleria Parmeggiani ore 18.30

La Sistina come non si è mai vista.
I segreti della Cappella Sistina svelati in gigapixel
con il fotografo Carlo Vannini e con Monsignor Tiziano Ghirelli e Gianni Grandi

Sede

Galleria Parmeggiani
corso Cairoli, 2
42121 Reggio Emilia

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Orari

giornate inaugurali
5 maggio › 19-23
6 e 7 maggio › 10-23
dal 12 maggio al 9 luglio
sabato e domenica
10-13 / 16-19
apertura straordinaria
2 giugno › 10-23

Categoria
Galleria Parmeggiani