Palazzo Brami: tre autori, tre strade del contemporaneo

I ritratti della vita di strada losangelina di Estevan Oriol, gli sguardi metropolitani di Valerio Polici, la poetica dei materiali di Marianna Costi: forme dell’esperienza fotografica in tutta la loro densità emozionale e conoscitiva.

Messaggi del cuore pulsante di Los Angeles, scorci urbani, ibridazioni tra le arti… le mostre di Palazzo Brami esplorano diversi approcci al mondo della fotografia.
La storia di Estevan Oriol è pura “street culture”: inizia come buttafuori nei club negli anni ‘90, si lega alla scena hip-hop losangelina, gira il mondo come tour manager di band leggendarie come Cypress Hill e House of Pain. E, intanto, inizia a fotografare quello che gli accade intorno fino a diventare una star internazionale reclamata dallo show business. Le foto della collezione “Girefin”, curata da Sabine Vollman-Schipper, ci danno l’accesso privilegiato al “mondo parallelo” della vita di strada, delle gang, dell’underground. Un universo in cui Oriol si è conquistato la fiducia dei suoi soggetti e che ci restituisce con immagini dirette e iconiche.
In ambientazioni affini ci guida anche Valerio Polici nell’allestimento a cura di Spazio C21. Proveniente dal mondo dei graffiti, Polici – molto attivo a livello internazionale come fotoreporter – documenta la vita di una crew di writer e il suo rapporto con l’ambiente urbano.
I lavori di Marianna Costi – ospitati alla Bottega il Cardo per la cura di “Lo Studio Design” – si situano, invece, nell’altrove di un’esplorazione della materia (cemento, resina, terracotta, cera, bronzo) e di una relazione forte con la scultura.

 

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