VERSO GERUSALEMME
in collaborazione con Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla
La mostra si compone di due sezioni, di cui la prima, nel Battistero della Cattedrale, si pone come un viaggio alla ricerca del proprio destino, dalla tomba della madre, attraverso le città e i luoghi in cui ha preso forma e figura la storia dell’Occidente: Atene, Roma, Berlino nelle rovine lasciate dai totalitarismi e dalle guerre del XX secolo, che hanno avuto epilogo nell’Olocausto, testimoniato nel memoriale di Miami.
La seconda parte, in San Nicolò, espone Jerusalem.
A questo proposito, Antonio Sichera scrive che, nell’eredità di Benjamin, il punto di partenza di Chiaramonte “è quello di permanere dentro la modernità romantica e le sue conseguenze, imprimendo all’esperienza estetica una curvatura, una tensione interna, che mentre continua a restare dentro, mentre aderisce fedelmente alla propria storia, prova a fessurarla in direzione del tempo messianico”.
Per Arturo Carlo Quintavalle, “scorrendo le immagini di Jerusalem, trovi altri segnali: prima di tutto la gente, gente comune, abitanti, turisti spesso intenti a dialogare, a leggere, magari ad abbracciarsi … ogni foto è strumento di meditazione, ogni foto è un indice, invita lo sguardo verso una direzione: che sia una finestra verso il cielo … oppure una strada della Via Dolorosa con una luce che piove dall’alto, ovunque trovi la stessa dimensione temporale oltre che spaziale di attesa, uno spazio che attende un evento.”
Il poeta Umberto Fiori, ha scritto 14 componimenti.
Gerusalemme. Descritture dalle immagini di Giovanni Chiaramonte:
Il mondo è qui,
perfettamente sparito.
Il cielo sostiene un arco;
l’arco, sopra di sé,
altro cielo.