Trail (Sentiero)
Ho viaggiato nelle montagne del Pamir nel Tagikistan orientale in inverno, salendo e scendendo lungo la strada accidentata a bordo di un’auto tra le alte vette e seguendo il corso del fiume Panj che si snoda per centinaia di chilometri a confine con l’Afghanistan, il quale per molte, molte ore era letteralmente a due passi. Dal versante tagiko, continuavo a vedere l’interminabile ed esile sentiero sul lato afgano.
Su quel sentiero, gli afgani hanno viaggiato a piedi e con i muli di villaggio in villaggio, di generazione in generazione, di secolo in secolo. Forse Alessandro Magno o Marco Polo, che attraversarono quella regione secoli prima, potrebbero aver intrapreso lo stesso percorso. I due lati della valle tra le montagne isolate sono stati divisi artificialmente dal fiume stretto, in seguito al “Great Game” tra l’Impero britannico e quello russo alla fine del XIX secolo. Ed oggi sono ancora divisi, tra Afghanistan e Tagikistan. Sul lato afgano, è come se il tempo si fosse fermato.
Percorrendo in auto il confine naturale, lo scenario dell’esile sentiero sembra durare all’infinito. Ammirare questo paesaggio è come fare un viaggio nel tempo e nello spazio, come essere trasportati, con una macchina del tempo, in una scena di un lontano passato. Il mio sogno a occhi aperti, percorrendo il lungo e antico sentiero, dura finché la mia coscienza non sfuma nelle valli innevate delle montagne dell’Asia.