Fotografia di confine
Quando pensiamo alla fotografia molto spesso la associamo all’oggetto macchina fotografica, ma esiste anche una fotografia in assenza (cameraless), che ha continuato ad evolversi, sperimentando nuove soluzioni anche in epoca contemporanea.
Questo è il territorio in cui si muove Tatiana Gulenkina, fotografa di origine russa che vive e lavora a Washington.
My interest in cameraless photography came from a desire to capture not a decisive moment, but a time lapse, a movement or transformation of fragile organic objects caught on a light-sensitive surface. One of my inspirations was to watch the making of precious sand mandalas that take days of intense labor and, once completed, are destroyed without any regrets as a symbol of impermanence. (1)
Il mio interesse nella fotografia senza macchina fotografica è sorto dal desiderio non di catturare un momento decisivo, ma un lasso di tempo, un movimento, una trasformazione di fragili oggetti organici catturati su una superficie sensibile alla luce. Una delle mie ispirazioni è stata quella di assistere alla realizzazione di preziosi mandala di sabbia che occupano giorni di intenso lavoro e che, una volta completati, vengono distruggono senza rimpianti come simbolo dell'impermanenza.
Il progetto Things Merging and Falling Apart parte proprio da questo: gli oggetti scelti dall’artista vengono sospesi sulla superficie fotosensibile, sommergendoli in acqua o olio o muovendoli durante l’esposizione e così, physically acting on paper surface, they became tangible imprints of ephemeral emotional states (1) (agendo fisicamente sulla superficie della carta, diventano tangibili tracce di emozioni effimere).
Il risultato sono stampe a contatto di tipo C uniche (veri e propri fotogrammi), realizzati in camera oscura attraverso una lunga esposizione. Le immagini che rimangono impresse sulla carta bring viewers’ attention to the performative nature of creative process ( portano l’attenzione di chi guarda alla natura performativa del processo creativo) e dimostrano come per Tatiana Gulenkina “photography is not necessarily about picturing things anymore. In my case, it’s more about the actual process of making.”(2) (La fotografia non è necessariamente legata al ritrarre cose, ma nel mio caso, è più riferita al concreto processo del fare)
(1) http://www.tatianagulenkina.com/
(2) http://www.bjp-online.com/2015/04/tatiana-gulenkina-things-merging-and-falling-apart/
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