Gallerie – l’itinerario delle meraviglie in citta’

Gli spazi espositivi di Reggio Emilia si aprono ai gusti e alle idee dei pubblici più diversi. Una proposta ricca e articolata che consente di scoprire artisti, personaggi e luoghi. Un modo di fare e vivere la cultura: diffusa, attenta, indipendente.

Nomi nuovi e mostri sacri, autori internazionali e locali, tematiche insolite e questioni “eterne”: il percorso attraverso le Gallerie del circuito OFF è sempre occasione di concedersi, alla maniera del flaneur descritto da Baudelaire, Benjamin e Walser, il gusto dell’osservazione, della scoperta, di un ritmo proprio.

Per cominciare, alla Galleria 13 troviamo l’inglese Michael Kenna in mostra con un progetto che esplora con tocco personalissimo il corpo femminile misurandosi con la tradizione figurativa orientale.
Apparizione recente della scena contemporanea è, invece, Edward Nightingale, alias dietro cui si cela un artista affermatosi nell’underground di Amburgo. In “Personae non Gratae” (Vicolo Folletto Art Factories) descrive il
mondo dei graffiti tra esclusione sociale, invenzione e antagonismo.

Anche il duo Saggion-Paganello indaga l’enigmaticità della dimensione esistenziale in “Fammi una domanda. Goldfish” (Noaddress Gallery) con immagini, video e sculture.
La via sperimentale prosegue a VV8 artecontemporanea nei due lavori su memoria e identificazione di Aldo Tagliaferro, esponente dell’arte concettuale scomparso nel 2009. Perché la ricerca è sempre quella di strade espressive nuove. Come per Teresa Bonacini (Galleria d’arte San Francesco) che in “Una pura formalità” lavora su stratificazione dei materiali e potenza del sogno. Ispirazione che Fabrizio Artoni (Arcoiris Gallery) associa a tecniche peculiari (cianotipi, stampe Fine Art) e alle infinite vocazioni amorose generate dalla storia di Romeo e Giulietta.

Transitorietà e desiderio sono alla base della proposta di Vincenzo Caniparoli (MBN Art Gallery) che, mediante il procedimento del mordançage, ritarda poeticamente la morte delle stelle. Un legame estatico riprodotto da Giovanni Romano nelle perlustrazioni naturalistiche del formidabile continente Sicilia (Galleria 8,75 Artecontemporanea). E proprio alle relazioni – in questo caso tra fisico e virtuale – si rivolge il collettivo “La capra crepa” (Galleria Spazio Aperto): esse attivano una circolazione. Un po’ come quella prodotta da chi si aggirerà in questo itinerario espositivo prezioso e multiforme.

 

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