La maschera per Massimo Festi rappresenta il feticcio dell’ambiguità di un’identità diversa. Le icone mutanti di Massimo Festi rappresentano l’ambivalenza della natura umana e le problematiche della nostra società, toccando tematiche come il feticismo o il disagio sociale. Ogni essere umano conosce la sua verità segreta ma non quella degli altri, e si inventa un copione stereotipato per adeguarsi ad un mondo basato sulla menzogna e su antieroiche strategie di sopravvivenza.
Massimo Festi, diplomato nel 1998 all’Accademia di Belle Arti di Bologna con il teorico di mutazioni legate ai linguaggi visivi Francesca Alfano Miglietti (FAM). è un artista multidisciplinare, sviluppa una ricerca incentrata sull’individuo e sull’identità attraverso una pluralità di mezzi: fotografia, video e performance.
festimassimo@gmail.com