Su Instagram i colori delicati e l’atmosfera sospesa distraggono dalla pistola che sporge dai pantaloni di un ragazzo e dalla svastica tatuata. La giovane fotografa ucraina Yulia Krivich, colpita dall’estetica patinata della comunicazione social di una banda di hooligan di estrema destra, decide di seguirli nella vita reale e naturalmente di fotografarli.

Nasce così il progetto “Daring&Youth” in cui le immagini realizzate da Krivich si appropriano del linguaggio utilizzato dagli hooligan con lo scopo di creare un cortocircuito cognitivo.

Gli scatti mettono in scena una quotidianità all’apparenza famigliare, ma che ad occhi attenti appare invece come una realtà violenta e totalmente estranea. Le immagini che consumiamo e produciamo per i social media stanno diventano parte fondamentale della maniera in cui interagiamo con il mondo. La rivoluzione di cui parla Yulia Krivich si svolge sullo schermo luminoso dei nostri smartphone e nella nostra mente, influenzando il nostro modo di guardare le cose, di rielaborare le informazioni e di pensare a noi stessi.

La mostra, allestita negli spazi di via Secchi 3/c, è curata da kublaiklan, collettivo che realizza progetti educativi e di comunicazione in ambito fotogra co.