Simona Ghizzoni

Ritratto e autoritratto nel racconto sociale

 

L’alleato più prezioso che ho quando fotografo è il tempo. Di tutti i lavori che ho fatto in questi anni, quelli che hanno non solo caratterizzato il mio percorso lavorativo, ma che mi hanno cambiato come fotografa e come persona sono i progetti a lungo termine. A partire da Odd Days, il mio primo progetto sui disturbi del comportamento alimentare, fino ad Uncut, sulle mutilazioni genitali femminili, l’essenziale nei miei lavori è sempre stata la relazione che ho instaurato con le persone che ho incontrato. 
Sono una fotografa lenta, e in questa lentezza, nella costruzione di rapporti coi soggetti, trovo la mia espressione più autentica. Cerco di fotografare gli altri come fotografo me stessa, con la stessa cura.

 

Fotografare le persone, familiari o sconosciute che siano, implica il desiderio di ascoltare, una propensione al dialogo e al contatto emotivo che permetta di abbattere le reciproche differenze e diffidenze. Solo così si può provare, forse, a rivelare attraverso il ritratto tanto l’intima essenza del singolo quanto l’universalità della condizione umana.

 

Durante i due giorni di workshop vorrei condividere con gli studenti le mie esperienze e il mio percorso lavorativo. Gli studenti saranno incoraggiati a riflettere sul proprio approccio al lavoro fotografico, e in particolare al ritratto, attraverso un’approfondita discussione collettiva e diversi momenti in cui lavoreremo all’editing e alla sequenza delle fotografie. Esploreremo come sviluppare e perfezionare lo stile e la visione personale. Ci concentreremo sulla pianificazione di progetti a lungo termine: come concepirli, ricercarli e finanziarli.

 

Il workshop è indirizzato principalmente a fotografi che si avvicinano alla professione e studenti che abbiano già iniziato un progetto, sia di reportage che di ricerca personale.

PROGRAMMA

I partecipanti sono invitati a portare un progetto fotografico ( compiuto o in fieri ).

Molta attenzione verrà infatti riservata alla visione dei lavori dei partecipanti, nell’ottica di fornire a ciascuno consigli pratici per la prosecuzione o la finalizzazione del proprio lavoro.

 

Venerdì

Presentazione docente

 

Sabato mattina

Autoritratto tra sperimentazione personale e provocazione sociale. Pratiche storiche e contemporanee.

 

Sabato pomeriggio

Visione dei lavori degli studenti ( prima sessione ).

 

Domenica mattina

Il ritratto come dialogo. Breve storia del ritratto nella tradizione documentaristica e nella fiction.
Osservazione partecipata e non partecipata: il fotografo è davvero trasparente?

 

Domenica pomeriggio

Visione dei lavori degli studenti ( seconda sessione ).

BIO

Simona Ghizzoni (1977) è una fotografa e regista che lavora su progetti indipendenti a lungo termine. Il fil rouge che attraversa il suo lavoro fin dall’inizio è una riflessione sulla condizione della donna. “Le donne sono sempre state il territorio in cui si sono combattute le più svariate guerre di potere“, afferma.

Sta attualmente lavorando a Inedito, una nuova serie di autoritratti, e a una ricerca a lungo termine, intima e complessa, sui fenomeni delle mutilazioni genitali femminili, chiamata Uncut.

Il suo lavoro ha ricevuto diversi premi, come World Press Photo, Poyi, il progetto Aftermath, Burn Magazine Emerging Photographer Grant, BBC Arabic Film and Documentary Festival, Margaret Mead Film Festival, Leica Oskar Barnack Award, Sony World Photography Award, tra gli altri.

 

Ghizzoni è Canon Ambassador e co-fondatrice di MAPS Images.

a cura di  

 

 

in collaborazione con 

 

 

SEDE

Palazzo da Mosto

Via Mari, 7

Reggio Emilia

 

 

DATE

3 – 4 – 5  maggio 2019

 

 

INFO E ISCRIZIONI

Spazio Fotografia San Zenone

info@fotosuperstudio.it

tel. 0522431361