LA NOTTE DEI TEMPI
a cura di Walter Guadagnini
Il titolo della mostra si ispira a un romanzo scritto da René Barjavel. Questo racconto di fantascienza narra di una spedizione francese in Antartide alla scoperta delle rovine di una civiltà di 900.000 anni fa, antica ma più avanzata della nostra civiltà attuale. La mostra crea collegamenti immaginari con le origini della civilizzazione attraverso frammenti del passato e visioni del futuro.
Justine Emard crea scenari per esplorare le relazioni che intercorrono tra le nostre esistenze e la tecnologia. Esplora il punto d’incontro tra la robotica, gli oggetti, l’intelligenza artificiale e la vita, attraverso esperienze di deep-learning e dialoghi tra uomo e macchina. Il Giappone è una fonte d’ispirazione per l’artista, a causa della relazione molto speciale con l’oggetto tipica dell’animismo scintoista. Dal 2016, collabora con scienziati e produttori di robot per studiare la relazione tra uomo e macchina e aprire nuove prospettive per il futuro.
La mostra è composta da cinque progetti diversi: The Birth of the Robots (La nascita dei robot), The Ice People (La gente dei ghiacci), Reborn (Rinato), Co(AI)xistence (gioco di parole tra “coesistenza” e “intelligenza artificiale”) e Soul Shift (Spostamento d’anima).