Via
La videoproiezione è costituita da differenti inquadrature statiche che mostrano immagini di una via Emilia deserta. Il paesaggio è caratterizzato dalla dispersione suburbana, da attività agricole in parziale declino, dal rumore e dall’intensità fisica dei veicoli che lo attraversano. Accanto al traffico incessante l’inquadratura riprende un passante che cammina solitario ai bordi della strada e si dirige verso il limite della profondità di campo, per poi sparire inaspettatamente dalla nostra vista. Quest’unica persona in cammino lungo la via rievoca svariati personaggi e (anti)eroi della storia cinematografica. La sua sparizione è la conseguenza della deviazione rispetto al percorso predefinito della strada. Le transizioni improvvise e le insensate dilatazioni spaziali, accostate a una pacata esecuzione del movimento, rimandano all’umorismo caratteristico dei primi film muti, che affonda le proprie radici nella comicità fisica.
La nuova videoproiezione di Sebastian Stumpf viene presentata nell’ambito di una selezione di opere precedenti nate negli spazi urbani di diverse metropoli europee e asiatiche, tra cui “Sukima” (2009), “Highwalk” (Sopraelevata) (2010), “Bridges” (Ponti) (2011) e “Puddles” (Pozzanghere) (2013).
Il progetto di Sebastian Stumpf fa parte di 2016. Nuove esplorazioni, a cura di Diane Dufour, Elio Grazioli e Walter Guadagnini.