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storie urbane
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PAUL SEAWRIGHT - Oublier

Paul Seawright è nato nel 1965 a Belfast nell'Irlanda del Nord.

Paul Seawright ha interpretato il tema del limite e del confine fotografando quelle zone degli spazi pubblici normalmente celate allo sguardo delle persone, che, tuttavia, li connotano fortemente.
I luoghi presi in esame sono: i depositi della Biblioteca Panizzi, dei Civici Musei, della Galleria Parmiggiani, la chiesa di San Giorgio, palazzi abbandonati.

Così Parr racconta il suo progetto per Storie urbane, dal titolo Oublier:

"Il tema del Limite e del Confine mi attirava molto poiché si trattava di un aspetto che mi impegna da diverso tempo. Nel corso degli anni ho avuto la possibilità di lavorare in molte e diverse città europee, prendendo in considerazione, in particolare, i margini, ovvero quella parte della città che non è abitata; si tratta di una sorta di non-luogo che si colloca tra la campagna e la città. Ho, inoltre, eseguito molti lavori a Belfast, mia città natale, concentrandomi sui limiti del territorio e sui detriti in un contesto ovviamente dalla forte carica politica.
Reggio Emilia è una città molto bella, con grandi ed imponenti edifici, soprattutto di carattere storico, che caratterizzano il centro. In molte altre città, in particolar modo a Londra, i grandi edifici storici non sono accessibili al pubblico. Ho quindi iniziato a pensare che avrei scattato delle fotografie che esplorassero i confini ed il limiti tra lo spazio pubblico e quello privato, poiché, ovviamente, negli edifici pubblici non tutti gli spazi sono accessibili; negli edifici pubblici ci sono anche delle parti private, ed è stato proprio questo il mio punto di partenza. Ho iniziato a scattare alcune fotografie nell'ufficio del Sindaco, presso il Municipio, nelle sale della biblioteca Panizzi, nelle banche, in un monastero abbandonato. In alcuni di questi luoghi vi erano degli spazi nascosti ed interessanti e suggestivi, ma non altrettanto interessanti da un punto di vista concettuale. E' stato per me necessario trovare un nuovo livello di ricerca, un altro confine da esplorare all'interno del progetto, quindi ho effettuato alcuni scatti nella soffitta della biblioteca, un posto dove non si reca praticamente mai nessuno e che si trova in una completa oscurità. In questo spazio ho realizzato diverse immagini utilizzando lunghi tempi di esposizione e ho iniziato a valutare l'idea, l'ipotesi che esistesse un altro limite, un altro confine: quelli determinati dalla visione umana e risolti dalla tecnologia fotografica.
Questo è stato il percorso all'interno del quale ho affrontato il progetto sulla città di Reggio Emilia ed è stato sviluppato. Devo dire che la ricerca formale delle immagini è stato accompagnato anche dal mio desiderio di esplorare gli sazi anche in modo concettuale; capire, infatti, se e come questi spazi potessero rappresentare degli altri confini. In passato ero interessato alla fenomenologia del luogo disabitato e di come lo si interpretasse metaforicamente al fine di conferirgli un significato.
Volevo quindi verificare se gli spazi urbani, privi di luce, potevano rappresentare simbolicamente quello che è diventato il luogo della dimenticanza, della negazione della memoria. Si è trattato, ovviamente, anche di uno spazio che, da un punto di vista letterale, in cui si ripongono le cose, come magazzini, solai, depositi, e ce se ne dimentica, un posto in cui si collocano le cose e non ci si pensa più. Anche all'interno della mente cancelliamo delle cose che non vogliano affrontare e alle quali non vogliano pensare consciamente.
Un altro aspetto fondamentale del mio lavoro è l'indagine sull'assenza. La fotografia si concentra sulla presenza, su delle icone che descrivono delle cose e mi piace il sottile paradosso rappresentato dal fatto che quando si entra fisicamente in questi spazi, non vi è niente di visibile. Si tratta fondamentalmente di spazi scuri ad occhio nudo, ma il processo fotografico, la bassa esposizione, trasforma completamente la situazione. E' una sorta di trasformazione "miracolosa"; si può ottenere da un una fotografia eseguita con un lungo tempo di posa che il luogo buio diventi completamente illuminato e sveli ogni cosa".

Sito web ufficiale: www.paulseawright.com.

Alcune mostre personali

  • Hidden, Rena Bransten Gallery, San Francisco, CA 2004
  • Hidden, Imperial War Museum, London, England 2003
  • Irish Museum of Modern Art, Dublin, Ireland, 2003
  • Milton Keynes Gallery, Buckinghamshire, UK, 2003
  • Foundation Marangoni, Florence, 2002
  • Inside Out, Napoli, 2002
  • Galerie du Jour, Agnes b, Paris, France, 2001
  • Hasselblad Centre, Kunst Museum, Gothenberg, Sweden, 2001
  • Douglas Hyde Gallery, Dublin, Ireland, 2001
  • Rena Bransten Gallery, San Francisco, CA, 2000
  • Centre of Photography, University of Salamanca, Spain (catalogue), 2000
  • Maureen Paley/Interim Art, London, England, 2000
  • Bonakdar Jancou Gallery, New York, NY, 2000
  • Photo.doc, Forum Box, Helsinki, Finland, 2000

Alcune mostre collettive

  • Further, Representing Wales at the 50th Venice Biennale, Venice, Italy, 2003
  • Installation - Disaster Area, The Glasshouse, Amsterdam, 2003
  • Centro Cultural de Belem, Lisbon, Spain, 2003
  • The Unblinking Eye, Irish Museum, Dublin, Ireland, 2002
  • GewaltBilder, Gewalt in der Gegewartskunst Museum Bellerive, Zurich, Switzerland, 2002
  • The Gap Show, Critical Art from Great Britain, Museum um Ostwall, Dormund, Germany, 2002
  • New Directions, Winston Wachter Fine Art, Seattle, Washington, 2001
  • A470, Oriel Mostyn Gallery, Llandudno, Wales and Chapter, Cardiff, 2001
  • Werner Mantz Prize, Centrum Beeldende Kunst, Maastricht, Netherlands, 2001
  • Depicting Abscence/Implying Prescence, San Jose Institute of Contemporary Art, San Jose, California, 2001
  • 50 Years of Irish Art, Irish Museum of Modern Art, Dublin, Ireland, 2001
  • Auto Werke, Deichtorhallen, Hamburg, Germany, 2000
  • British Art Show 5, Travelling show. Venues include Scottish National Gallery of Modern, Edinburgh, Scotland, Southampton City Art Gallery, Fotogallery Cardiff, Ikon Birmingham, 2000
  • Irish Art Now: From the Poetic to the Political. Irish Museum of Modern Art, Dublin, 2000 Ireland. Venues include: McMullen Museum of Art, Boston College, Boston, MA. 2000
  • Exhibition traveled to Art Gallery of Newfoundland and Labrador, Canada, Chicago Cultural Center, Chicago, Illinois and other institutions through 2003
  • 2000 Lautlose Gegewart, Bielfelder Kunstverein