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GOSBERT ADLER - Streets, cars and drivers Gosbert Adler è nato a Essen nel 1952. Oggi vive e lavora a Berlino. La sua ricerca fotografica per Storie urbane, nella città di Reggio Emilia, si è concentrata sul paesaggio e sull'ambiente. Ha fotografato in zone periferiche di Reggio Emilia, in particolare nei dintorni del torrente Crostolo, con un interesse specifico nei confronti delle persone all'interno delle automobili, e ciò che la gente vi lascia dentro. L'autore cerca il limite tra la vita privata e quella pubblica e vede le automobili come appartamenti semovibili che attraversano il paesaggio urbano. Il suo lavoro per Reggio Emilia, dal titolo Streets, cars and drivers, si divide in quattro parti: le strade, le auto, i guidatori e il fiume. Questi concetti fanno parte di un progetto che l'autore ha iniziato circa due anni fa, a proposito delle auto e del "vivere con le auto". Del suo progetto dice: "Sono venuto qui a Reggio Emilia con un'idea; ero interessato alle auto, e volevo continuare a lavorare sulle auto, dato che anche l'anno scorso mi sono occupato di questo soggetto. Mi interessava l'idea di lavorare in un Paese che conoscevo per aspetti completamente diversi, come, ad esempio, un luogo di vacanza; penso sia interessante vedere un luogo con occhi diversi. Per la Settimana della Fotografia Europea ho visitato luoghi come la periferia della città e il confine delle province, come ad esempio il passaggio tra le città di Reggio Emilia e quella di Parma o tra Reggio Emilia e Modena. Generalmente, fotografo posti dove non sono presenti le persone e successivamente, per queste, creo un altro palcoscenico ad hoc, come ad esempio nelle auto. La strada è il confine tra le vita privata e la vita pubblica, al limite, se si vuole. La questione del tema, in questo caso del Limite e del Confine, si pone per me in questi termini: mi può essere utile come punto di partenza? Risulta essere rilevante per me? E successivamente procedo al lavoro, senza riflettere più sul tema. Tutto deve prendere forma in maniera autonoma. Nei miei lavori passati mi sono occupato della vita privata delle persone attraverso gli oggetti che esse conservano o dalle quali sono circondate; si potrebbe dire che il mio lavoro ha sempre costantemente a che fare con i confini e con i limiti. Trovo interessante la situazione in cui l'auto è ferma al semaforo rosso; si tratta di un momento in cui le persone sono presenti a se stesse, sono quindi concentrate. A volte lasciano che il proprio sguardo vaghi, ma è come se stessero, per usare un'espressione tedesca, "in vetrina", ma fondamentalmente si sentono presenti a se stessi. Tutti abbiamo presente la situazione in cui siamo fermi al semaforo ed abbiamo la sensazione di essere seduti a casa nostra, ed è questa è la situazione che mi interessa fotografare. Non si tratta di veri e propri ritratti perché a volte l'inquadratura riprende le persone da dietro o di lato. Mi interessa, quindi, la correlazione tra la sfera privata e quella pubblica; l'essere in auto può essere un momento significativo per il mio progetto". Mostre personali 1983 - Werkstatt für Fotografie, Berlin 1986 - Forum Stadtpark, Graz 1990 - Museum Folkwang, Essen 1991 - Forum Stadtpark, Graz 1991 - Galerie Bouqueret et Lebon, Paris 1993 - Arbeit in situ, Berlin 1994 - Sprengel Museum, Hannover 1997 - Galerie Bouqueret et Lebon, Paris 2000 - Goetheinstitut, Toronto 2002 - Goetheinstitut, Toronto (con Robin Collyer) 2004 - Galerie Obrist, Essen |
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