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KAI-UWE SCHULTE-BUNERT Nato nel 1969 a Aschersleben, nella Germania Est, vive a Berlino e Reggio Emilia. Dopo studi di storia dell'arte e pubblicità, si avvicina alla fotografia durante un soggiorno di un anno a Reggio Emilia, in cui si forma collaborando con alcuni fotografi della città. A partire dal 1999 si dedica professionalmente alla fotografia lavorando per teatri, compagnie di danza, orchestre e scuole di musica in Germania e accompagnando la fotografia di scena con mostre, pubblicazioni di ritratti di artisti e still life. Dal 2002 inizia un percorso di lettura degli spazi incolori e ostili del nostro quotidiano, luoghi in fieri, caratterizzati dall'assenza di persone e funzioni riconoscibili, dove è possibile cogliere solo fugacemente le tracce di ciò che è stato o che sarà. Muri, ringhiere, parapetti, soglie sono le costanti di questi lavori, che rimandano al modello spaziale lineare del confine, che rende visibili e controllabili gli spazi del nostro quotidiano. Le sue mostre personali più recenti sono Wunden der Zeit Görlitz, 2004; Specie di spazio, Reggio Emilia, 2004; Dramatik des Alltags, Görlitz, 2005. Tra le collettive, si ricorda Intersection 14 - Landschafts - und Architekturfotografie, Berlino, 2005 e Il volto della follia. Cent'anni di immagini del dolore, Reggio Emilia, 2005. |
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