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LUCIANO FABRO

Nasce a Torino il 20 novembre 1936. Nel 1959 si trasferisce a Milano dove entra in contatto con artisti come Piero Manzoni, Enrico Castellani e Dadamaino, condividendo con loro la predilezione per Lucio Fontana.

Le sue prime opere sono del 1963 (Buco, Tubo da mettere tra i fiori e Raccordo Anulare); al1965 risale la sua prima personale, presso la galleria Vismara di Milano. Fin dagli esordi è forte il suo interesse per lo spazio inteso come dimensione comunicativa, la percezione dell'ambiente nel rapporto tra realtà esterna e interiorità e l'idea dell'opera (che spesso chiama elaborato) come materiale oggettivo che, nel suo farsi, favorisce lo sviluppo di nuovi piani di conoscenza.
Nel 1967 è, con Boetti, Kounellis, Paolini, Pascali e Prini, iniziatore dell' Arte Povera.

I suoi cicli di lavoro: da Tautologie alle Italie, da Attaccapanni a Piedi, da Arcobaleni ad Habitat, inducono il fruitore a leggere l'esperienza, le cose con i suoi pensieri. In tal senso opera su un'idea di arte come forma di conoscenza. in cui l'opera diventa sollecitazione a nuove formulazioni del pensiero e alla "produzione di un ordine nuovo".

Dal 1978, la scelta della didattica con le iniziative di rivitalizzazione della Casa degli Artisti a Milano e dell'insegnamento all'Accademia di Brera (dal 1983) nasce dal desiderio di saldare la pratica alla teoria nella ricerca di una continua ridefinizione dell'Arte.

A partire dagli anni Novanta realizza molte opere pubbliche su commissione, rendendosi in questo modo "disponibile ad affrontare problemi secondari rispetto all'arte, ma usuali nel ruolo civile e professionale degli artisti". Confrontandosi con l'iconografia urbana, nel tentativo di attribuzione di significato a un luogo, spesso utilizza la natura come strumento e materiale linguistico.

Luciano Fabro ha ricevuto prestigiosi premi internazionali e il riconoscimento di Accademico d'Onore, dalla Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1994.
Numerose le mostre monografiche in importanti istituzioni culturali tra cui il Padiglione d'Arte Contemporanea di Milano (1980), il Castello di Rivoli (1989), il San Francisco Museum of Modern Art (1992), il Centre Pompidou di Parigi (1996), la Tate Gallery (1997). Gli stessi musei conservano sue opere nelle loro collezioni.
E' stato invitato numerose volte alla Biennale di Venezia e a Documenta a Kassel, nonché alla Biennale di San Paolo del Brasile, alla Biennale di Parigi, alla Quadriennale di Roma.

Fra i suoi scritti, tradotti in varie lingue: Letture parallele (1973 - 75), Attaccapanni (1978), Regole d'arte (1980), Vademecum (1980 - 1996), Arte torna Arte (1999).