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GIOVANNI ANSELMO

Nato a Borgofranco d'Ivrea nel 1934, Giovanni Anselmo si avvicina alla pittura da autodidatta: lavora come pittore dal 1959 al 1964, ma abbandona presto il linguaggio tradizionale per avvicinarsi a quello concettuale.

Nella sua ricerca indaga le interazioni tra i materiali di diversa natura, così nel 1967 espone presso la galleria Sperone di Torino due opere senza titolo, in tondino di ferro e polistirolo dipinto. Alla fine dello stesso anno avviene il sodalizio con il gruppo Arte povera, con il quale inizia ad esporre; la prima mostra è una collettiva presso la galleria De' Foscherari a Bologna nel 1968. Sempre allo stesso anno risale la sua prima personale alla galleria Sperone.

In questi anni il suo lavoro si concentra sul concetto di energia, che esprime in istallazioni di materiali che posti in tensione fra spinte opposte raggiungono un rapporto di equilibrio, come Torsione (1968) o Senza Titolo (1968). Negli anni Settanta e Ottanta, Anselmo predilige il lavoro per cicli tematici, come quello intitolato Particolare (1972) e quello dedicato al tema dell'oltremare: Grigi che si alleggeriscono verso l'oltremare (1982), Verso oltremare (1984).

Nei lavori degli anni Novanta le modalità di allestimento dell'opera nello spazio determinano l'equilibrio tra pesi e forze, e per conseguenza la visibilità stessa dell'opera.

Tra le numerose esposizioni dell'artista ricordiamo quelle nelle sedi nazionali e internazionali del Kunstmuseum di Lucerna, della Kunsthalle di Basilea, del Museo di Grenoble, della Galleria Civica di Modena, del Centro Galero di Santiago de Compostela, della Reinassance Society di Chicago e della Biennale di Venezia, dove nel 1990 riceve il Leone d'oro per la pittura.