Roberta Baldaro

Savio 

Roberta Baldaro

Gli orti abusivi sull’argine del fiume Savio vengono abbandonati nei “giorni della merla”.
Le architetture spontanee che sorgono sono indispensabili.
Le bacche velenose si fanno alberi sconosciuti e si stagliano in posa perfetta.
La clematis vitalba infesta, la sua chioma urticante eccede e ripara la sedia del contadino.
I pettirossi non tollerano intrusioni nel loro territorio, gonfiano il torace.
Resistono le bandiere nere e sventolano su terre conquistate ma ingovernabili.

Tra le recenti personali: “Acquoso” per MedPhotoFest, Catania, “Posto nuovo” Galleria 8,75, Reggio Emilia, “Collegate – Fotografia Europea 2013”. Tra le collettive: “Imago Mundi” Cantieri Zisa, Palermo, “I sensi del Mediterraneo” Hangar Bicocca, Milano, “Video.it” Fondazione Merz, Torino, “Festival del Videoracconto” Fondazione Pistoletto, Biella, “Milano in digitale”, Milano e “Urbana”, Biella.

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