Enrico Bedolo, Life in file
La ricerca artistica di Enrico Bedolo indaga i vari aspetti del paesaggio contemporaneo attraverso l’uso di tecniche analogiche e digitali, sperimentando contemporaneamente il linguaggio fotografico stesso.
L’artista ha fotografato parti di quelle simulazioni che vengono esposte fuori dai cantieri per mostrare come verrà ciò che si sta costruendo all’interno. Oltre a una questione di spazi, subito si noterà il sottile gioco di rovesciamento temporale: la fotografia, che ognuno sa che cattura l’istante che subito diventa passato, qui invece si presenta come immagine di una promessa di futuro. Ma è solo un inganno, un trompe-le-temps, potremmo dire: l’immagine rappresentata pretende di anticipare il futuro, ma la fotografia di quell’immagine la proietta comunque nel passato dello scatto.
“L’ombra si proietta proprio in quell’angolo dove si consuma la realtà […] Non è questione di finiture, resa, durata o semplicemente che tutto dista a pochi minuti da dove siamo giunti. È che i confini sono linee trasparenti e in qualche modo infinitamente riscrivibili, ammesso che ce ne siano”.
Le opere di Enrico Bedolo qui esposte fanno parte della mostra collettiva No Man Nature.