Giulia Mazzoleni

Soggettive Distrazioni

 

“Si fotografa perché non si osserva”, come sostiene Ugo Mulas, si ha necessità di imprimere su pellicola ciò che si guarda, per fermare un frammento di vita concreto senza che svanisca come il ricordo di ciò che è stato vissuto. Questa citazione è alla base del lavoro installativo “Soggettive distrazioni” in quanto la fotografia aiuta l’inconscio a ricordare, considerando ogni singolo particolare. Una fotografia è giudicata differentemente a secondo del luogo in cui viene mostrata, dalle mani che la tengono e soprattutto degli occhi che la guardano.

 

Il lavoro intrapreso, non è solo percettivo ma stimola l’inconscio dello sguardo. Gli scatti esposti all’interno dell’installazione, realizzati con una YASHICA FX-SUPER 2000 analogica, sono a colori; essenziale questa scelta perché il colore è sostanza, la luce sta all’interno e non sulle cose.
L’allestimento, sotto forma di una gabbia in ferro con le fotografie all’interno, da la possibilità allo spettatore di avere una visione a 360° dello spazio attorno, il quale diventa utile allo sguardo per ricordare dove si fissa nell’arco della giornata. Gli scatti possiedono sempre qualcosa che sta sotto l’occhio, ponendo il tema della temporalità al centro dell’installazione; la fotografia ferma il tempo che sfugge al presente, rimanendo a disposizione di chi lo vuol cogliere; lo scopo non sta nell’astrazione, anzi le immagini sono facilmente riconoscibili.

 

Per dare forma al progetto installativo “Soggettive distrazioni” è stata intrapresa una prima ricerca di allestimento riguardanti mostre fotografiche o semplicemente dei visual/collage che racchiudessero più immagini. Durante la fase ideativa è emerso che l’aspetto più importante non era quello di creare un allestimento ricco di dettagli, che prolungasse gli scatti o creasse degli spazi alternativi, ma piuttosto di dare la giusta importanza alle fotografie. Le immagini realizzate nell’ultimo anno accademico, sono il fulcro e l’inizio del progetto, che possiedono un filo narrativo molto consistente.

 

L’idea dell’allestimento sotto forma di un’installazione metallica ha portato alla creazione di un espositore che racchiudesse una piccola mostra fotografica. La componente essenziale dell’allestimento sta nella possibilità di essere posto in qualsiasi luogo: è studiato in modo da poter far vivere allo spettatore un’esperienza alternativa agli spazi convenzionali come gallerie d’arte o musei.

 

Lo scopo di realizzare uno spazio ad utilizzo sia interno che esterno, da la possibilità allo spettatore di oltrepassare il proprio sguardo, cercando in ciò che lo circonda qualcosa che lo distragga dai limiti prestabiliti dell’occhio. L’inconscio insito nello sguardo ha la possibilità di fermare un lasso di tempo utile alla distrazione, per cogliere scorci giornalieri prima nascosti alla retina.

 

 

DOVE E QUANDO

dal 12.04.2019 al 09.06.2019

 

La Polveriera

Piazzale Oscar Romero

Reggio Emilia

 

orari di apertura:

sempre visitabile

 

 

Categoria
fuori le mura