Le mostre di Refoto – descrizione di un attimo

Negli spazi ex ACI progetti e ricerche dei componenti dell’associazione reggiana ci parlano della complessità e della ricchezza della realtà contemporanea attraverso una pluralità di sguardi e tematiche: innovative, poliedriche, intergenerazionali.

Refoto nasce nel 1990, ma prende l’attuale denominazione nel 2006 proprio in occasione della prima edizione di Fotografia Europea. Un segno dell’intima e ideale connessione con una manifestazione che coinvolge l’intera Reggio Emilia. E lo stretto legame con la città, l’indagine del territorio, l’esplorazione dei suoi spazi e dei suoi umori coincidono con le caratteristiche fondanti di un’associazione che anche quest’anno porta al circuito OFF il suo patrimonio di persone ed esperienze.
Centrale, in questo senso, il percorso espositivo nei locali dell’ex ACI in via Secchi.

Mauro Gilioli in “Al di là – Si non sedes, is” indaga il sempiterno e impegnativo mistero del legame morte/vita. Anche la collettiva “Del sublime” (Alice Borciani, Sandro Bruno, Katiuscia Dallaglio, Stefano Maccari, Andrea Tosi, Oscar Turci, Ilaria Zannoni Montanari) affronta tematiche complesse: il rapporto con paesaggio, totalità e infinito che tentiamo di ridurre attraverso gli strumenti offerti dall’analisi e dalla finitezza.
L’attenzione rivolta al senso e ai suoi travestimenti ritorna in “Steganografia” (Gaetano Colletta, Paolo Fornili, Luca Riccò, Gabriele Rispoli, Cristina Ruspaggiari, Cinzia Tassetto, Barbara Vigilante) dove il visitatore è chiamato a scoprire i messaggi nascosti nell’immagine.
Queste mostre esplorano anche la dimensione aurorale del divenire fotografi: i partecipanti al corso di introduzione alla fotografia, ad esempio, sperimentano in “Connessioni” le possibilità delle proprie potenzialità espressive; nel progetto “Nonluoghi- I ragazzi li abitano?” i ragazzi dell’Istituto Professionale “Galvani-Iodi”, coadiuvati da alcuni componenti dell’associazione, documentano, invece, la percezione personale di alcuni luoghi della città. Un modo per diventare protagonisti del proprio tempo e che testimonia lo spessore di questo movimento artistico collettivo.

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