Otto ore, quando la fotografia va al lavoro

A volte si dice che “i muri parlano”. E chissà cosa potrebbero raccontare quelli di una fabbrica con tutte le persone, le storie, le relazioni che si sono avvicendate al loro interno. E non solo ai muri sarebbe riservata questa comunicazione immaginaria, ma anche agli oggetti che abitavano un mondo in parte scomparso in parte dimenticato. Con lo sguardo attento e raffinato con cui si è fatto apprezzare in questi anni, Enzo Crispino con “Otto ore” ci accompagna in un viaggio tra architetture, macchinari e umili ambienti che per generazioni di donne e uomini hanno rappresentato l’orizzonte della quotidianità.

L’allestimento della mostra nel cuore industriale delle ex Officine Reggiane non fa che accrescerne il fascino prezioso. “Otto ore” ha sede alle Reggiane Parco Innovazione, nello scenario del Capannone #18, recentemente ristrutturato quale parte del più ampio progetto di rigenerazione urbana e sviluppo economico di trasformazione della storica area industriale dismessa nel primo polo europeo di carattere scientifico-tecnologico-umanistico, luogo di incontro e contaminazione tra saperi d’impresa e mondo della ricerca.

 

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