Francesca Vezzani, Jules Ndoye, Jennifer Laccisaglia

Dal 20.04 al 17.06

YAKAAR DJAME – LA PACE È UNICA

Nelle piazze senegalesi, e probabilmente in altre zone africane, si vedono questi venditori ambulanti che portano una vecchia gabbia di legno con una porticina. Per pochi soldi si possono ‘acquistare’ una manciata di uccellini colorati che stanno in una mano. Li puoi prendere tu direttamente dalla gabbia, li hai comprati. Ma non li metti in un’altra gabbia, no. Li lasci volare via, e così facendo hai liberato lo spirito di uno schiavo che vi si era incarnato.

Questa per noi è ribellione: uscire dagli schemi preordinati, dalla chiusura in gabbie mentali.

L’associazione artistico-culturale senza scopo di lucro Yakaar è costituita da persone di ogni età e origine. Yakaar è attiva da tempo sul territorio reggiano ma non solo e si impegna a favore della socialità e dell’integrazione di culture diverse, promuovendo progetti musicali ed artistici di varia natura. Tra le numerose iniziative sociali supportate da Yakaar, prevale l’organizzazione del festival Teranga Bii, giunto oggi alla sua seconda edizione e fortemente appoggiato dalla Pubblica Amministrazione locale. Il festival Teranga Bii è frutto di una pluralità di associazioni e soggetti che hanno lavorato insieme sul tema dell’accoglienza per proporre un momento di riflessione aperto alla città, di dialogo costruttivo sull’interculturalità e la coesione sociale – Serena Foracchia, assessora alla Città Internazionale del Comune di Reggio Emilia, all’apertura della prima edizione del festival, 23 giugno 2017.

Il festival Teranga Bii, che nella lingua africana Wolof significa Questa è ospitalità, nasce dalla volontà di realizzare a Reggio Emilia un evento multiculturale che promuova l’incontro tra la comunità reggiana e le varie realtà migratorie, sia italiane che straniere, attraverso forme diverse di espressione culturale quali musica, teatro, artigianato, commercio, arte, animazione, moda, sport, cucina, creando occasioni di confronto tra le numerose esperienze in città, grazie all’inter-cultura. Reggio Emilia ha accolto fin dagli anni ’60/’70 molte persone offrendo loro nuove possibilità: lavoro, servizi, educazione, sanità, socialità… Negli anni si sono verificati inevitabili momenti di attrito tra persone di origini e culture diverse, ciononostante la città è cresciuta sotto tanti punti di vista: la sua capacità di accogliere e di aprirsi al nuovo l’ha resa un esempio concreto di inclusione e coesione, un modello di integrazione sociale, culturale ed economica per altre le città italiane.

 

Samsara

Via Panciroli 13/a