dal 15.05 al 30.06
Non lontano dai blasoni di Carrara nel cuore delle Alpi Apuane e dissimile dalle solite contraddizioni italiane, la storia di questa valle è capace d’imporsi con una forza tale da abbattere qualsiasi stereotipo legato al mondo del marmo, dei cavatori e di chi la vive. Qui arrivano a stento i raggi del sole, figuriamoci le prime pagine delle riviste o i flash dei fotografi. Qui non esiste vuoto che non sia pieno. Pieno di storie di coraggio. E se da un lato la natura, così dura, lascia a fatica spazio alle costruzioni dell’uomo; dall’altro permette che i cavatori stessi le arrivino direttamente al cuore, con tagli longitudinali che, in maniera apparentemente innaturale, assecondano, invece, la disposizione geologica dei filoni di marmo. Perché, qui, se c’è un’antagonista quella è la storia, sempre eccessivamente severa nell’impartire le sue lezioni: una rivoluzione industriale, di cui la valle ha subito gli effetti per lo più negativi, e un eccidio, costato la morte di un centinaio di persone. E allora poco importa se a Forno arrivano a stento i raggi del sole, perché io ci sono arrivato.
corso Cairoli 6 Reggio Emilia
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