Rinko Kawauchi, Untitled, from the series of “Illuminance”, 2007, 100×100 cm, C-Print © Rinko Kawauchi
• • • mostra a cura di Elio Grazioli
• • • con il patrocinio dell’Istituto Giapponese di Cultura
Lo sguardo che trasfigura ciò che vede, che cerca sempre altro in ciò che guarda è quasi un carattere intrinseco della cultura giapponese così come appare a noi occidentali.
Essa sembra pervasa da una sorta di meraviglia congenita di fronte al quotidiano stesso, alle cose e agli eventi della vita personale, sempre così simile alle altre e tuttavia sempre tanto diversa da sorprendere.
È la capacità di cogliere nell’apparire della realtà qualcosa del suo stesso cuore, se non essenza.
Che sia poi la luce a manifestarla ne fa un fatto fotografico per eccellenza.
Rinko Kawauchi rappresenta da tempo la fotografa giapponese che ha incarnato questo sguardo.
Perché cambia la realtà, se cambia l’immagine che riusciamo a vedervi e a restituire.
Allora essa ci appare come una “illuminazione”, una illuminanza, una irradianza. Forse ritrova un’aura.
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Domenica 5 maggio, ore 10.30 / incontro con l'artista all'interno della conferenza Straniamento: cambiare l'immagine. Narrare visivo - nell'ambito del progetto 'Le stanze del tempo', tiziano Scarpa scrittore dialoga con Riccardo Panattoni filosofo. Alle 12.00 incontro con gli artisti Philippe Chancel, Rinko Kawauchi, David Stewart. Coordina Elio Grazioli.
Lo straniamento allude alla varietà della visione: l’epoca dell’immagine totale permette di vedere ancora qualcosa di nuovo? C’è sempre qualcosa…
leggi l’intervista completa a Elio Grazioli
La fotografa Rinko Kawauchi, nata a Shiga (Giappone) nel 1972, oggi vive e lavora a Tokyo. Nel 2001, pubblica simultaneamente tre libri fotografici: Utatane, Hanabi e Hanako editi da Little More, che fanno subito notizia nel mondo della fotografia in Giappone. Nel 2002, vince il prestigioso premio annuale Kimura Ihei … leggi la bio completa
Palazzo Casotti
piazza Casotti, 1
42121 Reggio Emilia