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CESARE DI LIBORIO

Nasce a Reggio Emilia nel 1960. Inizia a fotografare negli anni Ottanta senza compiere studi specifici nel settore, ma è solo nel 1993 che la conoscenza e l'amicizia con Vasco Ascolini lo fa abbanonare un tipo di fotografia amatoriale per avvicinarsi alla ricerca, producendo il primo lavoro fotografico, Turista per gioco.

Negli anni a seguire approfondisce la ricerca dell'ambiente provenzale sviluppando diversi progetti fotografici i cui titoli definitivi saranno Colonne d'Ercole, Verde que te quiero verde, Turista per gioco.
Il 1996 è l'anno di nuovi incontri fondamentali per la sua formazione: conosce Italo Zannier che lo invita a partecipare al festival Spilimbergo Fotografia e soprattutto frequenta Nino Migliori che lo indirizza a un diverso approccio dei luoghi attraverso la dimensione della memoria e del ricordo; da qui nascono i lavori Mare interiore e Via Parma, 14.

Continuano le richieste di esporre i suoi lavori di ambiente provenzale; nella primavera del 2000 presso il comune di Montechiarugolo, nel luglio del 2000 al Muséè Reattu, di Arles (nell'occasione viene edito un catalogo introdotto da Jacques Le Goff).

Sono anni questi di fondamentale apertura verso l'estero, a coronamento di una ormai decennale esperienza nel settore: sue fotografie vengono acquisite dalla Maison Européenne de la Photographie di Parigi, dal Victoria and Albert Museum di Londra e dalla collezione fotografica del J-P. Getty Museum di Los Angeles. Nel 2001 è invitato a esporre a Bruxelles presso la sede del Parlamento Europeo, nel 2003 partecipa all'esposizione Photographie à Arles presso la Fondazione Maeght di St. Paul de Vence. Contemporaneamente riceve alcuni incarichi per rilevamenti fotografici di opere d'architettura sparse sul territorio, tra cui il nuovo stabilimento della ditta Max Mara.

Nel settembre 2004 riceve l'invito, insieme ad altri sei fotografi di fama internazionale, all'elaborazione di una lettura concettuale della città di Alessandria d'Egitto e relativa esposizione; gli viene inoltre assegnato l'incarico di fotografare il sito archeologico di Saqqara.
Partecipa nello stesso anno alla proiezione sulla scuola fotografica di Reggio Emilia alla Maison Européenne de la Photographie. Nel Marzo 2005, riceve l'incarico dalla Municipalità di Arles per un rilievo fotografico presso l'Atelier SNCF, un antico stabile dove venivano restaurate le carrozze dei treni; seguirà una mostra presso il Museo Reattù.

Nel mese di ottobre, invitato da Citroën Francia, espone Pallas a Parigi all'interno della FIAC (Fiera Internazionale d'Arte Contemporanea).