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home > al limite > la fotografia pura e la teoria > Franco Vimercati
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FRANCO VIMERCATI

Nasce a Milano nel 1940 e fino al 2001, anno della sua scomparsa, espone in poche e selezionate sedi, a Torino, a Milano, a Modena, a Verona. Vimercati è fotografo attento, che durante i quasi quarant'anni di attività sceglie di rappresentare pochi oggetti che appartengono alla vita quotidiana: delle bottiglie di acqua minerale, il parquet, un ferro da stiro, un barattolo, un bicchiere, una bottiglia, una zuppiera. Tutti soggetti semplici, che sono, però, all'origine di una riflessione profonda sul senso della visione e della percezione e soprattutto sul significato del gesto fotografico. La sua non è una ricerca sulla realtà tramite la macchina fotografica, ma una ricerca sulla fotografia che utilizza elementi presi dalla realtà.

Gli oggetti fotografati sono immersi nel silenzio e nell'immobilità, il tempo come presenza dominante si avverte nelle sue immagini, che non a caso sono ottenute con lunghe pose e grandi macchine da studio.

Nel 1973 si dedica al tema del ritratto, pubblicato nel libro Sulle Langhe, che offre una documentazione consapevole sulle persone e sui luoghi di quella realtà, ma che rappresenta anche uno stimolo per riflettere su cosa significhi condurre un'inchiesta fotografica e come utilizzare la macchina a tale scopo. Nel 1975 la ricerca di Vimercati si concentra su una serie di trentasei scatti per una Bottiglia di acqua minerale, ancora una volta il senso non è tanto nell'oggetto rappresentato, ma nell'uso che egli fa del mezzo, la "camera". I tempi di posa lunghi e la lettura attenta a cui costringe lo spettatore e la nitidezza dell'oggetto, caratterizza anche il ciclo della Zuppiera, che lo impegna per ben nove anni (1983-1992).

Gli ultimi lavori, a partire dal 1995, offrono le immagini rovesciate come la macchina fotografica gliele fornisce, ma neppure in queste rinuncia alla stampa in bianco e nero eseguita con una tecnica magistrale.