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GIUSEPPE PENONE

Uno dei protagonisti dell'Arte Povera è il piemontese Giuseppe Penone, nato nel 1947 a Garessio, in provincia di Cuneo. Le sue ricerche, fin dagli esordi, tendono a rappresentare i processi di crescita naturali e lo dimostrano lavori come: Lavorare sugli alberi (1968), in cui l'artista affianca la crescita dell'albero e del corpo umano; Rovesciare gli occhi (1970), in cui segnala i rapporti fra il corpo e l'esterno o quando esplora fotograficamente l'epidermide come in Svolgere la propria pelle (1970).

Il fatto che l'artista utilizzi nei suoi lavori materiali derivati dall'arte classica, come bronzo e marmo, indica la volontà di confrontare linguaggi artistici che appartengono alla tradizione e quelli utilizzati dagli organismi viventi per la loro formazione. Le modalità con cui Penone interviene sulla materia sono di impronta michelangiolesca, quando nel ciclo Alberi (1969) intaglia travi di legno fino a far emergere "per forza di levare" la struttura dell'albero che la trave è stata prima dell'intervento umano. Quando, invece, l'operazione artistica esalta il confronto tra le energie e le materie dell'arte e le energie e le materie della natura, il riferimento è agli studi leonardeschi, come in Paesaggi del cervello, foto d'interno di teschio correlate a foglie d'albero.

I Gesti vegetali degli anni Ottanta costituiscono figure antropomorfe in bronzo, all'interno delle quali l'artista pone degli arbusti liberi di crescere autonomamente: Procedere in verticale (1984); Sentiero 3 (1985-86). Altri lavori più recenti si basano sullo stesso principio, come ad esempio Propagazioni o Terre d'ombra, entrambi della fine degli anni Novanta.

Penone è anche autore di testi poetici che accompagnano l'opera. Il riconoscimento alla sua produzione artistica è arrivato negli anni da molti musei e sedi prestigiose in Italia e all'estero: il Kunstmuseum di Lucerna, il Museum Folkwang di Essen, la National Gallery di Ottawa, il Castello Rivoli di Torino, il Centro Galego de Arte Contemporaneo di Santiago de Compostela e il Centre Pompidou di Parigi.