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HANS PETER FELDMANN

E' nato nel 1941 a Düsseldorf dove vive e lavora. Verso la fine degli anni Sessanta inizia la sua ricerca sul concetto di originale e sulle problematiche della riproducibilità dell'opera d'arte

Nel 1968 realizza il primo "libretto", caratterizzato da un piccolo formato, con la copertina di cartone, stampato in bianco e nero; il materiale utilizzato è composto da immagini reperite da giornali, riviste, cartoline e posters. Le foto sono raccolte e archiviate per categoria e nel 1977 le espone per la prima volta. Nello stesso anno amplia il suo repertorio colorando le immagini raccolte. Dapprima gli interessano le pagine dei giornali, le foto tessera fotocopiate, le foto di bambini, di ragazze pin-up; poi i dipinti e i disegni degli antichi maestri; infine le antiche sculture.

Nel mostrare l'onnipresenza della riproduzione nelle sue opere, Feldmann teorizza il concetto dell'originale mancante. E' la molteplicità delle riproduzioni che attribuisce all'originale la sua unicità: il valore dell'opera d'arte e la sua riproduzione meccanica, non sono più in contrasto ma sono strettamente connessi. Nel 1975 l'artista mette in mostra una vastissima collezione di giocattoli. Trattandosi dell'esibizione di un'esibizione, cancella i meccanismi del mercato dell'arte, con la sua logica dell'offerta, acquisto e collezionismo. Egli quindi sottolinea l'atteggiamento avuto fin dai primi esordi: il rifiuto di essere oggetto di collezionisti e di affermarsi sul mercato.

In conseguenza di ciò, Feldmann nel 1980 decide di chiudere la sua attività artistica con una mostra a Gent, ultima tappa della sua carriera, dopo la quale distrugge i lavori ancora in suo possesso e si rifiuta di dare ulteriori contributi al mondo dell'arte.