Progetto che nasce da una ricerca per poi sfociare in un’altra ricerca, che ha per oggetti le interazioni e le unioni invisibili. L’oggetto principale di questo studio è lo spazio, nella sua pluralità, lo spazio che viene vissuto e calpestato, amato e odiato, ammirato e contemplato. Ma poi lo spazio diviene tanti spazi, allora, diventano soggetti, che, come in un incondizionato movimento respiratorio, si aprono davanti agli occhi di chi guarda per poi chiudersi sotto i piedi.
Nasco a Milano nel 1983, dopo tre giorni emigro al nord, 15 km più a nord, dove mi stabilisco per quasi trent’anni. In questi anni l’amore per la fotografia nasce, sboccia e diventa vitalizio. Grazie a mio padre imparo l’arte di tempi-diaframmi, umiltà e voglia di fare bene. Grazie a mia madre imparo a lavorare al meglio, testa bassa e occhio agli obiettivi.”
Rovello Porro (CO)
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